“L’Urlo positivo”: storie e pensieri da Casa Padre Marella in un giornalino

Già il titolo, “l’Urlo positivo. Storie e pensieri da Casa Padre Marella”, dà il senso di questo autoprodotta iniziativa editoriale frutto del Laboratorio di scrittura che la struttura bolognese del Gruppo CEIS ha di recente attivato.

“Il termine Urlo nasce dalla nostra necessità di ricordare che questa malattia è ancora molto presente… che c’è ancora troppa ignoranza sul tema. La strada nella lotta contro lo stigma che aleggia attorno ai malati di HIV/AIDS è lunga, ma noi non ci arrendiamo. Vogliamo urlare al mondo che si può contrarre la malattia, ma è comunque possibile condurre una vita assolutamente normale…”.

Sono Enrico, Massimiliano, Davide, Lara, Alice, Augusto, Augustin, Ivano, Martina i redattori della rivista: gli ospiti, la responsabile, gli operatori di Casa Marella, oltre ad amici esterni. Oltre venti pagine, un’impaginazione professionale, più incontri per impostare il sommario, il lunedì dedicato alla riunione di redazione per verificare testi e immagini, ed ecco il primo numero.

Con tanto di Editoriale, articoli di attualità (“Le mie giornate a Casa Marella”, “Noi che parliamo con le piante e i pomodorini”), interviste (a padre Giovanni Mengoli, sulla sua passione per il calcio e il Bologna), il racconto dei laboratori di teatro e di arte-disegno. E ancora, le rubriche di cucina (“Qui nessuno riesce a dimagrire”), musica (“Tu chiamale se vuoi…”), le poesie di chi vive a Casa Marella, un bel dialogo a più voci su “Cos’è e come si applica il rispetto”.

“Qui a Casa Marella non chiudiamo per ferie – ricorda la redazione – vi diamo appuntamento subito dopo l’estate con il secondo numero. Nel frattempo, Buona Lettura!”.