Gli Spazi d’Ascolto e la pandemia, uno sguardo al futuro

La pandemia, come ben sappiamo, ha pesantemente condizionato i contatti sociali diretti per lungo tempo. Gli effetti negativi di questa privazione li abbiamo subiti tutti, ciascuno in grado diverso. Tra i servizi di CEIS che hanno certamente avuto conseguenze di rilievo ci sono gli Spazi d’ascolto. Si tratta di interventi di ascolto personalizzato, di consulenza psicologica, educativa o terapeutica, di consulenza per le dipendenze patologiche e comportamentali per i territori di Parma, Modena e Bologna.

Zona Franca, ad esempio, è un luogo di ascolto e consulenza per tutti (giovani, coppie, famiglie, adulti) che abbiano bisogno di un sostegno psicologico durante il proprio percorso di vita, attivo a Modena e Parma. Ci sono poi il servizio di valutazione diagnostica DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento), rivolto a bambini e ragazzi fino al biennio della scuola secondaria di II grado; il progetto di prevenzione e trattamento “Scommetti su di te” per i giocatori d’azzardo patologici. Sono attivi inoltre due ambulatori dedicati alle dipendenze patologiche e comportamentali: l’ambulatorio “Toniolo” si occupa di accoglienza e diagnosi e cura spazi d’ascolto e consulenza mentre l’ambulatorio “Altro Spazio” garantisce un servizio multiprofessionale di ascolto, consulenza e presa in carico a singoli, famiglie e gruppi.

È evidente come la mancanza di un contatto diretto e personale, di un’interazione e un dialogo in presenza, abbiano modificato e in parte continuino a condizionare il migliore svolgimento di questi servizi.

I bisogni intercettati nei lunghi mesi della pandemia

La “fotografia” di questi quasi due anni di emergenza Covid-19 e dei riflessi sui bisogni delle persone e gli interventi messi in campo dai Punti d’Ascolto sono racchiusi nelle considerazioni condivise di Silvia Paris, Responsabile Area Persona CEIS di Modena; Federica Granelli, coordinatrice dell’Area Scuola e Prevenzione CEIS di Modena e Bologna; Cristina Adravanti, coordinatrice del Centro Studi e Consulenze di Parma.

“Il mondo della scuola, che interessa gran parte dell’impegno dei Centri Studi/Prevenzione dei tre territori (Parma, Modena, Bologna) rappresenta da sempre un osservatorio privilegiato e sensibile in cui intercettare i bisogni di minori e famiglie. Dal 2020 tutti i progetti e i servizi educativi sono stati significativamente segnati dall’evento pandemico e dalle necessarie restrizioni sociali. Si è reso necessario un grande impegno, anche di creatività, per ripensare e riconvertire rapidamente progetti e strumenti (consulenze, laboratori, formazioni, ecc.) in modalità on line, o in modalità più “statiche”. In secondo luogo, la capacità di accogliere e leggere sia i “vecchi” bisogni che i nuovi scaturiti dai vissuti in tempo di pandemia: le complessità individuali, relazionali, didattiche che hanno coinvolto studenti e genitori; i bisogni degli insegnanti, e degli stessi genitori, di avere supporto per gestire la fatica e l’incertezza dovuta alla pandemia e, più nello specifico, strumenti concreti e applicabili nel lavoro educativo con bambini e adolescenti. Gli Spazi d’Ascolto Scolastici hanno dunque raccolto i bisogni dei ragazzi: il più forte è stato quello di imparare a navigare in un mare mosso di emozioni, in cui emergevano soprattutto ansia, stress, vergogna, senso di perdita, paura di contagiarsi e contagiare. Quindi il bisogno di sentirsi accolti e rassicurati nelle loro emozioni e in particolare nelle loro paure. I maggiori disagi, manifestati con demotivazione, tristezza, noia, sono stati riscontrati negli adolescenti delle scuole secondarie di II grado, costretti a periodi più lunghi di DAD. Nelle secondarie di I grado, invece, l’aspetto più rilevante che abbiamo registrato è stato un minor grado di disagio emotivo man mano che ci si allontanava dal centro urbano”, verso zone collinari.

I numeri di due anni difficili nelle scuole

L’attività di consulenza nell’anno scolastico 2020/21 ha registrato numeri significativi.

Per il territorio di Parma e provincia sono state interessate 6 scuole dell’infanzia, 5 primarie, 14 scuole secondarie di I grado e 4 di secondo grado, 17 i punti di ascolto per ragazzi (o misti), 9 quelli per adulti. Quasi mille ore (945) di consulenze per i minori; 325 a favore degli adulti. 530 i ragazzi tra gli 11 e i 18 anni incontrati in consulenza; 340 gli adulti tra genitori e docenti.

Per il territorio della provincia di Bologna gli spazi di ascolto e di consulenza psico-educativa scolastici hanno coinvolto 10 scuole dell’infanzia, 17 scuole primarie, 11 scuole secondarie di I grado, 11 punti di ascolto per ragazzi; 10 quelli per genitori, docenti ed educatori. Sono state 564 le ore di consulenze con minori; 467 a favore degli adulti. I ragazzi tra gli 11 e i 14 anni incontrati sono stati 417; gli adulti incontrati, tra genitori e docenti, 404.

Da registrare poi la collaborazione con il Centro per le Famiglie Distretto Pianura Est Bologna, aperto nel 2021 realizzando incontri e consulenze per genitori che hanno visto una grande partecipazione, in rete con i servizi dell’ASL territoriale.

Per quanto riguarda il territorio di Modena e provincia lo sportello d’ascolto nell’anno scolastico 2020/21 è stato attivo in 3 scuole per l’infanzia; 2 scuole primarie; 5 scuole secondarie di I grado; 16 istituti secondari di II grado. I ragazzi incontrati sono stati circa 524, mentre gli adulti 256.

In tutti questi progetti attivati nel modenese gli psicologi del CEIS partecipano mensilmente ad incontri di supervisione, monitoraggio e formazione con la rete degli psicologi scolastici del territorio, all’interno della quale sono presenti i servizi sanitari (centro adolescenza e NPIA), il Comune ed i servizi sociali, il contesto educativo, sociale, culturale e produttivo del territorio in questione.

Quanto incidono le attività dei Punti d’Ascolto

“Le azioni incidono sul ‘contesto scuola’ quando si crea un clima di fiducia e la nostra presenza è vista come un riferimento competente e affidabile per dirigenti e docenti, e perché questo accada è fondamentale garantire la continuità di progetti e di professionisti e la cura paziente delle relazioni – proseguono le referenti dei Servizi -. Sia gli Sportelli di Ascolto che le attività laboratoriali proposte ai ragazzi e agli adulti hanno offerto momenti di riflessione e di condivisione molto importanti. Sempre più lo Sportello d’Ascolto ha la funzione di individuare ed intercettare precocemente situazioni potenzialmente gravi e patologiche, fungendo da ponte per l’invio nei servizi idonei alla presa in carico, mettendo in rete le diverse figure professionali. In sostanza, nel 2020 l’emergenza pandemica ha costretto ad un’innovazione forzata. Si è imparato, in tempi piuttosto rapidi, ad usare strumenti di videocall, gestione a distanza dei colloqui e dei gruppi, alternative digitali ad azioni prima di allora analogiche, alternative a distanza ad azioni prima di allora in presenza. Il dato più significativo è stato l’aumento di richieste d’aiuto e di carico emotivo e di complessità psicologica che le accompagna e che ancora oggi ci stiamo impegnando a fronteggiare con professionalità e competenza”.

Le incognite per il prossimo anno scolastico

“Che succederà da settembre in avanti? Ci aspettiamo un anno simile a quello passato, dunque complesso, perché è difficile fare previsioni a lungo termine in tempi di pandemia – spiegano le tre referenti dei servizi di consulenza CEIS -. L’auspicio è che là dove le scuole lo consentiranno, come nella maggior parte dei casi nell’ultimo anno scolastico, i Punti d’Ascolto per i giovani continueranno a essere in presenza e durante l’orario scolastico. Negli istituti comprensivi della provincia di Parma e Bologna in cui svolgiamo le nostre attività di prevenzione, spesso abbiamo un doppio ‘Sportello’, uno per gli studenti e uno per i genitori e i docenti. Nelle Scuole secondarie di II grado di Parma, solitamente lo ‘Sportello’ è unico, così come nelle scuole di ogni ordine e grado di Modena e provincia, e lo sportello viene svolto da un unico operatore che segue sia gli studenti che gli adulti di riferimento (genitori, docenti, ata). Dall’inizio dell’evento pandemico con i genitori siamo purtroppo riusciti ad interagire solo online…una modalità più fredda e che consente minore empatia, rispetto ad un incontro diretto, ma che presenta il vantaggio di poter essere offerta in orari e con modalità spesso più agevoli per i genitori. Sul territorio Modenese tuttavia in alcuni istituti scolastici è stata ammessa la possibilità per genitori e docenti di svolgere in presenza i colloqui di Sportello d’Ascolto. Per tutti gli studenti della scuola secondaria di I grado i colloqui si sono svolti in presenza, mentre negli istituti superiori è rimasta aperta per l’intera durata dell’anno scolastico la doppia modalità sia in presenza che online, a discrezione della volontà dello studente”.

L’attività di Zona Franca

Il servizio di ascolto, consulenza psicologica e psicoterapia “Zona Franca” è presente da circa 20 anni nella sede storia del CEIS in Via Toniolo 125 a Modena. Il servizio è in costante crescita in termini di accoglienza delle richieste di sostegno. Se si esclude il primo lockdown a marzo-aprile 2020, ha continuato ad operare durante tutta la durata della pandemia in modalità sia online che in presenza a seconda della richiesta degli utenti.

All’interno del servizio è possibile incontrare diverse professionalità, psicologi, psicoterapeuti, counsellor e mediatori familiari, che vengono attivati sulla base del bisogno portato.

Il servizio è rivolto ad adolescenti, adulti, coppie e famiglie, inoltre dal mese di settembre 2018, in collaborazione con il servizio Remida, svolge incontri di valutazione e diagnosi dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento.

Nei soli primi sei mesi del 2021 il servizio interno di consulenza psicologica Zona Franca ha svolto circa 480 colloqui a Modena e oltre una settantina presso il servizio “Zona Franca” di Parma, in strada Comunale del Paullo 20.

Come accedere ai Servizi di Ascolto

CEIS offre spazi d’ascolto in tutte le sedi cittadine (Parma, Modena, Bologna), aperti a tutta la cittadinanza: genitori con difficoltà in ambito educativo, singoli con problematiche personali, giovani e adulti che cercano sostegno contro le dipendenze o che soffrono di disturbi nei comportamenti alimentari e che vengono accolti, avvalendosi anche dei diversi servizi del CEIS. Accedere è semplice: chi ha bisogno chiama i numeri dedicati, si fissa un appuntamento, quindi si decide quale professionista o servizio attivare.