“Un Argine all’Azzardo”: Sportelli, servizi di ascolto e gruppi di sostegno crescono

Il progetto “Un Argine all’Azzardo” continua a crescere, soprattutto alla luce dei nuovi allarmanti dati sulla diffusione del gioco d’azzardo nell’Unione Terre d’Argine (Campogalliano, Carpi, Novi di Modena, Soliera). La terza edizione del rapporto sull’azzardo, elaborata di recente da Federconsumatori APS, evidenzia l’ampiezza del fenomeno con uno slogan emblematico: “Una valanga di soldi persi nelle Terre d’Argine”.

Nel 2023, nei quattro Comuni dell’Unione, sono stati giocati circa 268 milioni di euro, una somma pari al 90% della spesa alimentare locale. Questo significa che ogni residente maggiorenne ha speso mediamente quasi 3000 euro nel gioco d’azzardo. Le perdite ammontano a 48 milioni di euro, una cifra che equivale al salario annuo di 2800 lavoratori a tempo pieno. “È come se si azzerasse il reddito annuale da lavoro dipendente di un’intera città come Campogalliano”, sottolinea Federconsumatori.

L’azzardo legale in Italia è passato da una raccolta complessiva di 88 miliardi di euro nel 2015 a una stima di 160 miliardi nel 2024, registrando un incremento di oltre l’80% in dieci anni. A trainare questa crescita esponenziale è il gioco online, aumentato di quasi il 400% nello stesso periodo.

Di fronte a questa emergenza, il progetto “Un Argine all’Azzardo” di contrasto ai rischi del gioco d’azzardo e promosso dall’Unione Terre d’Argine, CEIS A.R.T.E., AUSL, Centro Servizi del Volontariato Terre Estensi, Federconsumatori, Centro sociale Papa Giovanni e Dedalo si propone di mitigare le conseguenze devastanti del gioco patologico sulla salute, le famiglie e l’economia locale. Il Distretto, infatti, è una delle aree più colpite a livello regionale, anche a causa della forte presenza di sale da gioco, soprattutto a Carpi, che attirano giocatori anche dai territori limitrofi.

L’iniziativa si basa su una rete integrata tra soggetti pubblici e privati impegnati nella lotta al gioco d’azzardo patologico. Il progetto ha favorito un processo di co-progettazione e programmazione congiunta, con l’obiettivo di creare un sistema di intervento efficace e sostenibile nel tempo.

Cristina Codeluppi, coordinatrice CEIS A.R.T.E. per il progetto, spiega: “Tra le varie iniziative proposte spicca, anche per il positivo riscontro, l’attivazione, dal febbraio 2023, di due Sportelli di accoglienza, consulenza e informazione per famiglie e cittadini. Questi punti di riferimento aiutano a individuare i bisogni emergenti, fornire informazioni sui servizi di supporto territoriale per giocatori e familiari, nonché orientare verso il SerD per eventuali percorsi di cura”.

Gli Sportelli sono accessibili settimanalmente nelle sedi di:

  • Carpi (Casa del Volontariato, via Peruzzi 22 – sala 26) – Sabato 9-12 -| Telefono: 345/3624676 (anche SMS e WhatsApp). Mail: azzardo@gruppoceis.org. Referente: dott.ssa Sabina Rosa.
  • Novi di Modena (Casa della Salute, via Canzio Zoldi 38H, primo piano) – Giovedì 16-19 – Telefono: 392/5837487 (anche SMS e WhatsApp). Mail: azzardo@gruppoceis.org. Referente: dott. Carlo Simonini.

A questi si aggiungono il servizio di ascolto a distanza (Telefono: 345/3624676, ore 9-18, anche SMS e WhatsApp) e il Gruppo di sostegno per giocatori patologici, attivo ogni mercoledì dalle 18 alle 20presso la Casa del Volontariato di Carpi (sala 9).

“In questi due anni di attività – prosegue Codeluppi – la risposta dei cittadini al supporto offerto dallo Sportello e dal gruppo giocatori è stata in entrambi i casi molto positiva, con un andamento in crescita continua. Il numero delle consulenze allo Sportello, a partire dal 2022 fino al 2024, è stato di una settantina di accessi. Nell’ultimo trimestre, si registrano 21 accessi, sia di familiari che di giocatori o di incontri congiunti. Il gruppo di supporto ai giocatori attualmente ha una presenza importante, di 17 persone ogni settimana; questo prezioso spazio si dimostra stabile ed i partecipanti lo valorizzano attraverso la loro continuità di frequenza. Il progetto prevede quindi numerosi incontri di sensibilizzazione nei Comuni e con le associazioni territoriali. Il nostro approccio si basa sul lavoro di rete, sulla vicinanza ai cittadini e sulla loro partecipazione attiva. L’esperienza sinora ha consentito di creare buone prassi con il SerDP in una logica di supporto/presa in carico condiviso del paziente, facilitando sia l’invio ai gruppi di sostegno da parte del servizio che di accompagnamento al servizio dei giocatori che accedono ai gruppi. La campagna informativa e promozionale dei servizi è efficace, con un buon ritorno in termini di accessi soprattutto nella zona città di Carpi, sia allo Sportello di consulenza che ai gruppi. Così come molto produttiva è risultata la collaborazione con enti che si occupano di indebitamento, tema spesso assillante nella realtà del paziente giocatore problematico. E, infine, si è progressivamente radicata la conoscenza delle nostre offerte presso i medici di medicina generale, che segnalano ai loro pazienti l’esistenza dei nostri servizi con invito a contattarci. Il tutto a conferma che solo attraverso un’azione sinergica tra enti pubblici, SerD, servizi sociali e realtà associative possiamo costruire soluzioni efficaci e durature”.