Narrazioni dalla quarantena: “Coraggio e speranza nelle nostre comunità”

“Una pandemia che all’improvviso, con l’impetuosità di un ciclone, spazza via tutto; scava nei meandri delle nostre anime, creando un varco che non si può oltrepassare. Io non ho paura, tengo duro… Tutti divisi, senza un abbraccio, la mancanza di uno sguardo. Isolamento. Noi, invece, isolati ma insieme. Se fuori c’era buio, qui dentro un barlume traballante di sostegno e comprensione…”.

“La nostra équipe ha vissuto momenti di forti tensioni emotive: paura, sofferenza e senso di smarrimento… Abbiamo vissuto un tempo sospeso, in cui ognuno di noi ha avuto la possibilità di ripensare a sé e al proprio ruolo professionale… Noi vogliamo ricordare, letteralmente rimettere dentro il cuore tutto ciò… Ricordare i nostri nonni rappresenta una spinta per ripartire con coraggio…”.

“Qui, dove accogliamo ragazzini con un ventaglio di peculiarità che tengono alla larga la noia, quello che da subito ci è stato naturale e istintivo fare è creare un ambiente accogliente, un clima rassicurante, un solido rapporto di fiducia, trasformare la comunità in un rifugio per difendersi dalle paure… Un insieme di alchimie che è l’essenza del nostro lavoro…”.

Frammenti di racconti della quarantena, presentati con emozione e ascoltati con partecipazione, condivisione di esperienze intime di come i servizi e le strutture hanno vissuto questi mesi di emergenza sanitaria, al centro dell’Assemblea Generale di fine giugno del Gruppo CEIS.

In primo piano i racconti della residenza La Barca e di Fiorella Cavazzi, responsabile di Casa San Lazzaro; seguiti da Chiara Vallini, responsabile dell’area lavoro e tirocini del Centro Studi che si è fatta portavoce anche per altri servizi del Centro Studi; e da un ironico e divertente video con protagoniste Rosa Bolzon, coordinatrice area socio-sanitaria e assistenziale CEIS e Sabina Rosa, operatrice della comunità Casa San Matteo.

Le ragazze e i ragazzi di In Volo, in un bellissimo video, “Narrazioni di quarantena”, hanno riassunto la loro esperienza e soprattutto quella “voglia di guarire, quella capace di dare senso ad ogni più sottile fatica e di lanciare gli sguardi verso il cambiamento”. Le suggestioni di “Io sono l’Altro”, la canzone di Niccolò Fabi, fanno da cassa di risonanza a pensieri e sensazioni di chi si è sentito “…come se fossi in una gabbia, in disperata ricerca di una chiave che mi apra per liberarmi per sempre… È stata dura ma posso dire che ho provato a farcela, con sofferenza ma con soddisfazione, e credo ne sia valsa e ne valga la pena di provare”.

Firmata da Grazia, Mirella, Nataliya, Beatrice, Stefania, Achille, Franco e Mauro la testimonianza dell’équipe dello Spazio Anziani Madonna Pellegrina, che con forza e resilienza ha affrontato il contagio di alcuni operatori e, soprattutto, lo sconforto per la perdita di alcuni anziani utenti. “Una ferita aperta, dolorosa. Ricordare i nostri nonni rappresenta una spinta per ripartire con quel coraggio che hanno avuto loro, sempre”.

“Melting pop dal ricco assortimento umano”: così Giandomenico Pumilia ha definito la comunità Eureka, da sette mesi attiva a Bologna in un moderno e funzionale condominio sociale assieme a Casa Marella. “Musica e videogiochi ci hanno fatto trovare un terreno comune con i nostri ragazzi… abbiamo appurato che qualunque sia la loro provenienza geografica o culturale si ritrovano uniti sotto lo stesso vessillo di un piatto di pasta, molto spesso più di uno… Eureka si candida a fabbrica di aneddoti e alchimie per lasciare fuori dalla porta le paure dei ragazzi per permettere loro di studiarle, metabolizzarle e sconfiggerle guardandole dalle finestre della comunità”.

 

 


Guarda il video “Narrazioni di quarantena” della comunità In Volo