“Risposte efficaci e di qualità”: gli obiettivi 2020 del Gruppo CEIS

Stabile l’area socio-assistenziale e sanitaria, così come quella legata alle Dipendenze Patologiche, pur caratterizzata dalla continua evoluzione degli approcci terapeutici e dall’alta variabilità di presenze e di modalità di presa in carico. L’area con maggiori fibrillazioni si conferma quella dei minori, per la difficile governabilità del fenomeno e per le caratteristiche dei contratti. Non del tutto conosciuti, né quantificabili, gli effetti della pandemia da Covid-19 sulle attività del Gruppo CEIS.

Il dettaglio delle azioni svolte e gli obiettivi 2020 al centro della relazione, all’Assemblea Generale del 26 giugno, del Presidente della Fondazione CEIS, padre Giuliano Stenico. “La diffusione del contagio ha provocato effetti negativi sulle attività semiresidenziali, l’inserimento degli utenti, l’interruzione di collaborazioni con gli istituti scolastici. Un evento del tutto imprevedibile e straordinario che inciderà sull’esercizio 2020”.

Sono stati quindi presi in esame i singoli interventi. Dalle prossime aperture a Modena, in via Borri, di una comunità madre bambino – “un’urgenza segnalata dai servizi cui dare una risposta qualificata” – e della Comunità per minori tossicodipendenti a Villanova – “per promuovere le competenze legate allo sviluppo e l’accompagnamento verso una socialità non trasgressiva, ma integrante”, in calendario alla conclusione dell’estate.

La comunità per minori Eureka a Bologna, attiva da sette mesi, risponde all’esigenza di dare risposte qualificanti al numero sempre crescente di “minori affetti da disturbi rilevanti sotto l’aspetto psicologico e psichico che richiedono un investimento terapeutico elevato in termini di intensità e professionalità impiegate”.

Evidenziati, quindi, il trasferimento del diurno che accoglie persone affette da dipendenza attiva da via Borelle a Cognento in Strada Montecatini a Modena e l’ampliamento de “Il Giro di Boa”, che dunque potrà accogliere un maggiore numero di utenti, in virtù dello spostamento del programma diurno “Sulla Frontiera”.

Il progetto di realizzazione della Casa Alloggio per la salute mentale a Cognento, rimandato causa emergenza sanitaria, costituirà comunque un rilevante intervento riguardo l’accoglienza domiciliare per pazienti con problemi psichiatrici, parzialmente autonomi.

“Una risposta efficace e di qualità”, viene definita la progettazione di una nuova comunità femminile per minori e giovani adulte tossicodipendenti a Parma”.

Continuerà nel 2020 l’interlocuzione con l’Associazione di volontariato Francesco Bandini di Faenza che attualmente gestisce una interessante esperienza comunitaria per madre-bambino, mentre è ormai alle soglie il completamento del percorso di collaborazione che porterà alla fusione con la Cooperativa Piccola Città (da anni, in realtà, già membro effettivo CEIS) che gestisce una comunità per l’autonomia, un gruppo appartamento, due centri semiresidenziali per minori ed appartamenti ad alta autonomia di sostegno per la genitorialità, lo spazio anziani Pergolesi e il progetto di agricoltura sociale “Faber”.

Nel 2020 andrà nuovamente a gara la gestione della comunità per malati di Aids “Casa San Lazzaro”, ma è avviato un confronto con l’AUSL e si è ora in attesa di risposte alle “nostre documentate osservazioni e richieste, la cui pertinenza di per sé è riconosciuta”.

Proseguirà infine, per un ulteriore triennio, la gestione da parte del Gruppo CEIS dello spazio anziani “Madonna Pellegrina” di via Belluno, diurno che accoglie anziani parzialmente autosufficienti, “progettato e avviato dalla Fondazione con soddisfazione degli ospiti e apprezzamento da parte dei servizi”.