Una folla numerosa e partecipe ha presenziato all’inaugurazione a Bologna, in via Massarenti 222, della Casa Alloggio per malati di Aids “Padre Marella” e della Comunità per minori “Eureka”.
Da parte della Fondazione CEIS una risposta forte alle esigenze sanitarie e di socializzazione delle persone affette da Aids e di minori con disturbi di tipo psicologico e sociale. Alla cerimonia hanno partecipato padre Giuliano Stenico, presidente Fondazione CEIS; padre Giovanni Mengoli, presidente Gruppo CEIS; Rosa Bolzon, presidente Cooperativa sociale CEIS ARTE; gli amministratori, la direzione generale, i coordinatori dell’area minori e dell’area socio-assistenziale del Gruppo CEIS, i responsabili delle comunità di Bologna, operatori, volontari e ospiti delle comunità. L’inaugurazione ha visto anche la presenza del Cardinale Matteo Maria Zuppi, del presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, del presidente del Quartiere San Donato-San Vitale Simone Borsari e del sottosegretario al Ministero della Salute, Sandra Zampa.
L’importanza di essere in centro città a Bologna, in particolare per le opportunità di socializzazione degli ospiti, al centro dell’intervento di padre Giuliano Stenico, oltre si ringraziamento ai partecipanti e a tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione dell’opera. La Casa Alloggio “Padre Marella”, al piano terra e al primo piano dell’edificio, è dotata di 14 posti destinati a persone, inserite dall’Azienda AUSL di Bologna, affette da Aids e con una rete sociale e abitativa impossibilitata a farsi carico della loro situazione. Al terzo piano è presente la Comunità minori “Eureka” che accoglie 9 ospiti, d’intesa con i servizi sociali di Bologna e della Città metropolitana, oltre che del “Centro di giustizia minorile”.
“Oggi la definirei la giornata del coraggio – ha sottolineato Rosa Bolzon, presidente Cooperativa sociale CEIS ARTE – Quanta strada abbiamo fatto da quando, dieci anni fa, in una giornata nevosa, inaugurammo Casa Padre Marella a Sala Bolognese, struttura confortevole ma che impediva lo sviluppo di una adeguata rete sociale, oltre che lontana dal Policlinico Sant’Orsola per le visite ordinarie di controllo presso il reparto malattie infettive. Abbiamo affrontato un lungo percorso, ma oggi siamo a Bologna, città accogliente e piena di risorse. Invitiamo i bolognesi a varcare la nostra soglia”.
La comunità per i minori “Eureka”, la sua caratterizzazione e importanza, al centro dell’intervento di padre Giovanni Mengoli: ”Un servizio specializzato per rispondere ai bisogni di casi complessi. Risolve le problematiche degli ospiti della comunità minori San Martino, sui colli di Bologna. La comunità risponde alle richieste di accoglienza, da parte dei servizi sociali e sanitari e del Centro di Giustizia Minorile, relative ad adolescenti sempre più compromessi sul piano psicologico e comportamentale, con atteggiamenti provocatori e oppositivi o depressivi legati all’assenza di figure genitoriali autorevoli e trascuranti, o al fallimento adottivo”.
Simone Borsari, presidente del quartiere San Donato-San Vitale, oltre a portare i saluti del sindaco e dell’amministrazione comunale, ha sottolineato come “siamo qui con persone che ci mettono cuore, passione e competenza professionale. Questi sono luoghi di speranza e di futuro”.
Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha evidenziato come “strutture come questa di Bologna, di assoluta qualità, aiutano gli ultimi della fila a non essere soli. Frutto di un’attività assolutamente meritevole e importante, quella del Gruppo CEIS, su un tema, quello della non autosufficienza, su cui la Regione dà tanto. Basti pensare che per il Fondo per la non autosufficienza la Regione, prima tra tutte, ha stanziato ben 460 milioni di euro, oltre ad altri 11 per il prossimo anno”.
Il cardinale Zuppi: “CEIS è una delle esperienze più importanti nella nostra regione nella lotta alle dipendenze, che se non le affronti crescono. Sono vere e proprie schiavitù che condizionano tutta la vita. Basta guardare a quanti terribili episodi di cronaca vi sono legati. Padre Stenico, cui mi lega una lunga e forte amicizia, e tutto il Gruppo CEIS, non si arrendono, prendono dei rischi per liberare tante persone dalle dipendenze. Mi preme quindi rilevare l’importanza della collaborazione: mi auguro che il mondo del volontariato e della solidarietà si faccia sempre coinvolgere in luoghi come questi, senza indifferenza né paura. Casa Padre Marella e la comunità Eureka sono un pezzo di Natale in anticipo. Un segno di speranza”.
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