Finale Emilia: donne migranti… in bicicletta, volontarie con Manitese

Per tutti è “Il Semi”. All’oratorio San Giovanni in Bosco di Finale Emilia, i locali dell’ex seminario accolgono migranti, donne e minori. Venticinque i posti attualmente occupati. Di richiedenti asilo, nel tempo, ne sono passati oltre centocinquanta, partiti poi verso altri Paesi europei.

Attivato su richiesta della Prefettura per fronteggiare l’emergenza afflussi negli anni scorsi, il Centro di accoglienza nato nella struttura messa a disposizione dalla parrocchia di Finale Emilia è attualmente gestito da quattro operatrici CEIS, Anastasiia, Daniela, Milena, Nawal. Francesca Bovoli è la coordinatrice. “Per le nuove arrivate – spiega – il percorso è all’inizio e si completerà auspicabilmente con l’ottenimento di una forma di protezione internazionale oppure al raggiungimento della piena indipendenza. Le ospiti collaborano sotto tutti gli aspetti. Nella cura della casa e degli ambienti, nella preparazione dei pasti, nell’insieme di attività che proponiamo all’esterno. Come CEIS principalmente le sosteniamo nella parte giuridica e documentale, nei percorsi relativi alla salute (tra cui screening e vaccini), incentivando le lezioni di lingua italiana e favorendo integrazione e inclusione attraverso contatti sempre più frequenti con i servizi e la cittadinanza”.

“E poi – sottolinea Francesca – nascono belle e preziose opportunità di collaborazione come quella con Manitese aps, che qui a Finale Emilia è una vera e propria istituzione, con moltissimi volontari. Le nostre ospiti vengono coinvolte nelle attività legate all’orto sociale, al mercatino dell’usato solidale, alla sartoria circolare Manigolde e al laboratorio di ceramica Manifatti Imperfetti. Manitese, di recente, ci ha quindi donato cinque biciclette, acquistate ad un prezzo di favore dalla cooperativa ‘La Zerla’ di Mirandola, che ha una propria ciclo-officina; mezzi che consentiranno alle donne di recarsi all’associazione in modo più semplice e di essere in generale più autonome negli spostamenti. Tra CEIS e Manitese c’è una forte vicinanza, una comunione d’intenti che facilita le azioni di inclusione e sostegno, nata grazie all’azione di collegamento fatta da Antonio Luzio, ex operatore CEIS e volontario dell’associazione, col supporto della coordinatrice Gaia Barbieri e di tutti i preziosi volontari. Le ragazze ospiti della struttura partecipano dunque all’insieme delle attività di Manitese anche come volontarie, si rendono utili mettendo a disposizione il proprio tempo e le proprie abilità, socializzano, approfondiscono la conoscenza della lingua italiana. Una rete virtuosa, di cui fanno parte anche la parrocchia e la comunità islamica di Finale Emilia che ci ha donato delle meravigliose coperte, e che un passo alla volta, con pazienza e perseveranza, si sta allargando”.