Dipendenza affettiva, il gruppo “Dipendo da me” e il valore dello psicodramma

“La dipendenza affettiva fa perdere il colore e il sapore della vita. Donne vittime di violenze psicologiche soffrono di situazioni sentimentali disfunzionali che non nutrono ma creano malessere, sofferenza e dipendenza. Qui trovano un’esperienza inedita e funzionale per risentirsi ‘intere’ e costruire un percorso che possa riportarle a una vita libera e autonoma”.

Simona Silvestri, pedagogista, psicodrammatista CEIS, è l’ideatrice e la conduttrice del progetto “Dipendo da me. Per donne che amano troppo. Gruppo per dipendenti affettivi con l’utilizzo dello psicodramma classico”, gruppo continuativo attivo a Modena da oltre un anno. Ne fanno parte donne dai 30 ai 60 anni che hanno avuto la forza e il coraggio di rimettersi in gioco.

“Il lockdown non ci ha fermato – sottolinea Simona Silvestri – abbiamo proposto gruppi online che sono risultati efficaci durante il periodo di chiusura. Il Gruppo si riunisce una volta alla settimana presso il Teatro di Psicodramma in via Ragazzi del 99 a Modena. Ci rivolgiamo alle donne, non escludendo una futura eventuale presenza anche di uomini. La dipendenza affettiva è poco conosciuta e raramente affrontata. C’è chi ne soffre per una vita intera senza averne consapevolezza. Si altera stabilmente quel necessario equilibrio tra il dare e il ricevere e il rapporto diventa una ‘dolorosa ossessione’. Nella relazione vengono a mancare gli ingredienti determinanti che sono alla base della fiducia, della stabilità e della serenità affettiva. Si diventa ‘donatrici di amore a senso unico’. Si arriva all’incapacità di controllare il proprio comportamento. Si cerca nell’altro, in genere un uomo narcisista e manipolatore, la compensazione delle proprie carenze e dei bisogni insoddisfatti”.

“Il nostro Gruppo sostiene le donne a far fronte allo sforzo necessario a colmare i propri vuoti. Il Teatro di Psicodramma è un luogo particolare, uno spazio caldo che promuove una profonda accoglienza. Vengono messe in scena situazioni creative e funzionali. L’obiettivo è far sì che donne con fragilità importanti si sentano più sicure, scoprano un ruolo più maturo dal punto di vista affettivo, relazioni di amicizie vere, piacevoli, nutrienti; che abbiano maggiore consapevolezza dei meccanismi di relazione e una maggiore gestione emotiva. Il metodo che utilizziamo è quello dello psicodramma classico, ideato da Jacob Levi Moreno. Attraverso la rappresentazione scenica si esprime il proprio mondo interiore ristrutturando ruoli disfunzionali. Una persona può diventare ‘agente terapeutico’ di un’altra. Il Gruppo come esperienza sociale dove ciascuno riceve nutrimento e protezione e dove il Gruppo stesso ha una funzione ausiliaria nei confronti di ogni singolo membro”.

Marco Sirotti, Coordinatore CEIS Area Dipendenze Patologiche Modena e Bologna: “L’intervento sulle dipendenze affettive si inserisce nella cornice delle proposte relative alle problematiche legate alle dipendenze dell’Ambulatorio Toniolo. L’Ambulatorio svolge un’azione di prevenzione, consulenza, sostegno o presa in carico a chi vi si rivolge per ricevere un aiuto rispetto ad una fragilità personale o di un proprio famigliare. Gli interventi sono rivolti a coloro che hanno problemi di uso od abuso di sostanze psicoattive, a cocainomani, alcolisti, giocatori d’azzardo compulsivi e alle loro famiglie. Inoltre l’ascolto e l’interazione con il territorio ha lo scopo di attivare le risorse esistenti e potenziali al fine di creare un percorso di trattamento e rendere possibile tutta una serie di proposte tutte più vicine alle esigenze specifiche di ogni persona. Si tratta di coinvolgere le persone in una ricerca comune di quelle che sono le risorse che ognuno può mettere in gioco e di quali siano funzionali alla soluzione del problema”.

Dal mese di gennaio 2024 il gruppo è seguito dalla dott.ssa Marsia Macario.

Per maggiori informazioni sul Gruppo “Dipendo da me”: dipendodame@gruppoceis.org – telefono: 392.7091985