“Come fare pace”: il messaggio dei ragazzi ospiti di Casa Merlani

“Parlando della guerra, attraverso una riflessione collettiva che ha dato voce ai pensieri individuali e alternando considerazioni di ordine generale a quelle riguardanti il proprio vissuto, precedente e attuale, i ragazzi sono giunti a una conclusione tanto logica quanto fondamentale: occorre fare pace”.

E proprio “Come fare pace” è stato il filo conduttore di questa bella e significativa esperienza con protagonisti i ragazzi (una ventina) ospiti della comunità di prima accoglienza per MSNA (minori stranieri non accompagnati) di Casa Merlani a Bologna, gestita da CEIS.

I messaggi dei ragazzi – coordinati dall’insegnante d’italiano L2 Irene Maria Olavide – sono quindi stati raccolti e impaginati su un enorme cartellone.

“L’intenzione era quella di partire dalla guerra in Ucraina per riflettere successivamente sulle ‘guerre individuali’ di ciascuno di noi, nella vita di tutti i giorni. Il concetto era di ragionare sul fatto che la ricerca della pace parte dalla nostra ‘piccola’ esistenza quotidiana. Abbiamo iniziato con una riflessione, in modalità corale, sulla parola guerra, scrivendo tutte le frasi che venivano in mente. Ci siamo interrogati sulle cause di questa guerra, riportando ciò che usciva dalla conversazione collettiva. Abbiamo poi cercato di capire quali sono le nostre emozioni di fronte alle notizie e alle immagini che quotidianamente arrivano. Successivamente, siamo passati a narrazioni personali sulle nostre esperienze di ‘guerra individuale’ e a riflettere sulle modalità che possiamo e dobbiamo mettere in campo per non combattere con il prossimo. Infine, abbiamo riflettuto sul ‘come fare pace’ e lo abbiamo scritto su singoli foglietti. Questa fase è stata svolta in una dinamica di condivisione e scambio reciproco attraverso la lettura, da parte dei ragazzi, delle frasi scritte dai compagni. Per ultimare il lavoro, abbiamo impaginato il tutto su un enorme cartellone, presentando agli educatori l’insieme dei messaggi. Sotto il titolo, appunto, di: ‘Come faccio pace’”.

Le riflessioni su “guerra e pace” non sono l’unico, meritevole lavoro degli ospiti MSNA di Casa Merlani. Basti ricordare il recente “Adesso io sono qui”, suggestivo corto d’animazione frutto di un laboratorio tenuto dalla videomaker d’animazione Tiziana Passarini e sempre dall’insegnante d’italiano L2 Irene Maria Olavide. I ragazzi hanno compreso e accolto la proposta di poter dire e condividere la propria storia di viaggio, i progetti di vita, le esigenze, le aspirazioni, narrati attraverso un’attività manuale, creativa, audiovisuale di animazione. Questo vortice di disegni, pensieri, detti, parole, gesti manuali e sagome ritagliate nella carta nera si è tradotto in una domanda: “di che cosa ho bisogno?”. L’idea del laboratorio manuale di cinema d’animazione è partita dalla volontà di creare un linguaggio alternativo che desse forma espressiva e narrativa ai bisogni, ai sogni e ai desideri dei singoli allievi.