Una risposta forte alle esigenze sanitarie e di socializzazione delle persone affette da Aids e di minori con disturbi di tipo psicologico e sociale. Fondazione CEIS inaugura a Bologna lunedì 16 dicembre, in via Massarenti 222 alle ore 12.30, la Casa Alloggio per malati di Aids “Padre Marella” e la Comunità per i minori “Eureka”.
Alla cerimonia parteciperanno padre Giuliano Stenico, presidente Fondazione CEIS; padre Giovanni Mengoli, presidente Gruppo CEIS; Rosa Bolzon, presidente Cooperativa sociale CEIS ARTE; gli amministratori, la direzione generale, i coordinatori dell’area minori e dell’area socio-assistenziale del Gruppo CEIS, i responsabili delle comunità di Bologna, operatori, volontari e ospiti delle comunità.
Saranno presenti il Cardinale Matteo Maria Zuppi, il sindaco di Bologna Virginio Merola e il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.
La Casa Alloggio “Padre Marella”, al piano terra e al primo piano dell’edificio, è dotata di 14 posti destinati a persone, inserite dall’Azienda AUSL di Bologna, affette da Aids e con una rete sociale e abitativa impossibilitata a farsi carico della loro situazione. Al terzo piano è presente la Comunità minori “Eureka” che accoglie 9 ospiti, d’intesa con i servizi sociali di Bologna e della Città metropolitana, oltre che del “Centro di giustizia minorile”.
La struttura di via Massarenti 222, fin dal 2014, anno della sua acquisizione da parte di Fondazione CEIS, fu pensata per dare una risposta più funzionale alle necessità degli ospiti affetti da Aids della comunità “Casa Marella” di Sala Bolognese, confortevole ma che impediva lo sviluppo di una adeguata rete sociale e lontana dal Policlinico Sant’Orsola per le visite ordinarie di controllo presso il reparto malattie infettive.
“Casa ‘Padre Marella’ – sottolinea Rosa Bolzon, presidente Cooperativa sociale CEIS ARTE – è una struttura socio-assistenziale residenziale che ospita persone affette da Aids e da patologie correlate che non possono contare su un adeguato supporto famigliare o per le quali la permanenza nel nucleo famigliare non risulta possibile. La comunità rappresenta un ambiente famigliare che permette agli ospiti di affrontare i problemi e le conseguenze pratiche e psicologiche connesse alla malattia, ma non solo. La Casa vuole essere anche un luogo di accoglienza, di incontro e condivisione di storie, emozioni, interessi e momenti di festa. Ogni ospite contribuisce, in base alle proprie possibilità, alla vita della casa, alla cura degli spazi e alle attività quotidiane, nella consapevolezza di essere accolto nella sua totalità”.
Analogamente, la nuova sede di “Eureka” risolve le problematiche degli ospiti della comunità minori San Martino, ubicata sui colli di Bologna presso la canonica di san Martino di Ancognano, nelle vicinanze della chiesa di Pieve del Pino. La comunità minori “Eureka” risponde alle richieste di accoglienza, da parte dei servizi sociali e sanitari e del Centro di Giustizia Minorile, relative ad adolescenti sempre più compromessi sul piano psicologico e comportamentale, con atteggiamenti provocatori e oppositivi o depressivi legati all’assenza di figure genitoriali autorevoli e trascuranti, o al fallimento adottivo. La comunità vuole essere un pezzetto del sistema di accoglienza e tutela minori, capace di riattivare negli ospiti traiettorie di vita positive e di cura, onde evitare la cronicizzazione del disagio nel sistema degli adulti.
La gestione dell’immobile sarà a cura della Cooperativa CEIS ARTE, ente consorziato al Gruppo CEIS, che ha ottenuto da Fondazione CEIS i diritti di superficie dell’immobile per trent’anni e ha provveduto a proprio carico ai lavori di ristrutturazione per un importo poco superiore ai 2 milioni di euro. Alla ristrutturazione ha contribuito anche la Fondazione Carisbo partecipando alla realizzazione di parte dell’impianto elettrico.
L’evento del 16 dicembre sarà anche l’occasione, per la Fondazione CEIS, per il tradizionale scambio di auguri natalizi con i servizi e gli ospiti delle proprie comunità di Bologna: Casa Merlani, Il Ponte, Agorà, Zenit, Nadir, Oikos, Nel Villaggio, Porte sulla Città, Guelfa, Cirenaica, Mascarella, New Village. Complessivamente in queste strutture sono ospitaticirca 100 minori maschi stranieri non accompagnati in comunità di prima e seconda accoglienza; circa 20 minori (maschi e femmine) inseriti dai servizi sociali territoriali e del Centro di Giustizia Minorile e 5 neomaggiorenni femmine e maschi in transizione verso l’autonomia.