Accoglienza in famiglia di minori stranieri non accompagnati: evento a Modena il 13 dicembre

Cos’è l’affido familiare? Chi può farlo? Come posso informarmi?
Accogliere nella propria casa, a tempo pieno o temporaneamente, una ragazza o un ragazzo straniero, minore non accompagnato, è un’opportunità concreta di cittadinanza attiva. L’affido familiare, d’intesa con il sistema dei servizi, è un’importante forma di inclusione, supporto e accoglienza. Si danno risposte concrete ai bisogni di crescita, cura e affetto di minori stranieri, in uno scambio arricchente di culture e di esperienze.

Il progetto regionale FAMI F@STER, della cui rete anche CEIS A.R.T.E. fa parte, viene ufficialmente presentato e lanciato a Modena lunedì 13 dicembre, ore 18.30, nella Parrocchia di San Lazzaro, in via Borri 90.

“AffiDARE: c’è un posto anche per me?” il titolo della serata di informazione e sensibilizzazione.

Saranno presenti Roberta Guzzo, Responsabile del servizio sociale minori stranieri non accompagnati del Comune di Modena; Alessio Costetti, coordinatore dell’Area minori del Gruppo CEIS e coordinatore locale di progetto; Saraswathie Volta, educatrice in comunità per minori della Coop Sociale CEIS A.R.T.E.; Elena Tanzi, coordinatrice del “Progetto WelcHome” del Comune di Modena.

Padre Giuliano Stenico, Presidente Fondazione CEIS: “L’affidamento familiare ha le potenzialità per realizzare un inserimento effettivo dei minori in tutti gli ambiti della vita sociale e civile. Facilitandone l’accesso in maniera più adeguata di altre esperienze, pure necessarie. Il percorso che prende avvio anche a Modena è dunque un’opportunità aggiuntiva, importante e preziosa, che arricchisce l’offerta delle realtà che accolgono i minori stranieri non accompagnati. L’auspicio è che Modena, città sensibile e già attivata in questo ambito, saprà rispondere positivamente”.

“L’affido è uno scambio reciproco, dove famiglia ospitante e minore straniero non accompagnato si ‘accolgono’ reciprocamente, si integrano, si contagiano positivamente – sottolinea Saraswathie Volta -. Il progetto FAMI F@STER che viene presentato è in continuità e collaborazione con la realtà del progetto WelcHome, già presente e attivo sul territorio di Modena. È prevista anche la testimonianza di una famiglia affidataria. L’evento del 13 intende promuovere l’affido come strumento per un’ulteriore occasione di crescita e integrazione dei minori stranieri ospiti delle comunità di accoglienza del Comune di Modena. Sensibilizzazione, individuazione di persone e famiglie interessate ad accogliere MSNA, illustrazione dei percorsi di formazione e di sostegno durante l’intero percorso: questi gli obiettivi della serata. Nel progetto, prioritari saranno infatti i momenti formativi per le famiglie: da gennaio a marzo, attraverso una serie di incontri in cui verranno affrontati i temi dei percorsi migratori che compiono i minori, il ruolo e le funzioni dei servizi sociali e della famiglia affidataria, le normative vigenti riguardo l’affido familiare ed altre tematiche utili al fine di potenziare le competenze ed il sostegno necessario all’accoglienza di un MSNA”.

Per partecipare all’incontro: s.volta@gruppoceis.org – 347 0511407

 

Il progetto FAMI F@STER

Il progetto, co-finanziato dall’Unione Europea, ha carattere nazionale ed è finanziato dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione del Ministero dell’interno, Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione.

Supportato dalla Regione Emilia-Romagna, con capofila ASP-Città di Bologna, vede come partners di progetto i Comuni di Bologna e Ravenna, ANCI Emilia-Romagna, CIDAS Cooperativa Sociale, CEIS A.R.T.E. Cooperativa Sociale Onlus, Dimora D’Abramo Cooperativa sociale e di solidarietà.

Obiettivo del progetto è la promozione e l’implementazione della pratica dell’affido familiare di MSNA nell’ambito della seconda accoglienza SAI e territoriale regionale attraverso: 1) il rafforzamento della rete di soggetti pubblici e privati coinvolti; 2) l’estensione del coinvolgimento della cittadinanza attraverso un modello integrato di sensibilizzazione, formazione, selezione, monitoraggio e supporto di famiglie e cittadini affidatari; 3) qualificazione della metodologia, armonizzazione degli strumenti della presa in carico e di monitoraggio dei percorsi.

 

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