Attività di consulenza pedagogica e formazione, sia in ambito educativo che didattico, per quanto riguarda le famiglie e il personale della scuola. Con i minori attività laboratoriali all’interno dei gruppi classe o in centri socio-educativi pomeridiani extrascolastici, finalizzate alla prevenzione del disagio e alla promozione del benessere con particolare attenzione alla socializzazione, al sostegno agli apprendimenti, al protagonismo giovanile e all’acquisizione di abilità sociali, supportando ed orientando le famiglie in relazione ai bisogni accolti. Queste le attività usuali. Federica Granelli, Coordinatrice dell’area scuola e prevenzione di Modena e Bologna del Gruppo CEIS, racconta come i servizi hanno invece affrontato l’inedita e complessa situazione legata alla perdurante emergenza sanitaria in ambito scolastico.
“I nostri servizi – spiega Granelli – sono attivi in diverse scuole di ogni ordine e grado delle province di Modena e Bologna e sul territorio: sono rivolti a genitori, insegnanti, bambini, preadolescenti e adolescenti e progettati in collaborazione con gli enti pubblici, i servizi territoriali e le istituzioni scolastiche. Il settore prevede attività svolte nelle scuole o in stretta collaborazione con esse, fortemente centrate sulla relazione e sul gruppo: inevitabile e brusco l’arresto in corrispondenza della chiusura delle scuole e degli spazi di aggregazione. Tutte le attività sono state quindi riprogettate in modalità a distanza grazie ad un intenso, quotidiano e costante lavoro degli operatori che, nelle diverse équipe, hanno attuato momenti di auto-formazione relativi all’utilizzo delle piattaforme e all’acquisizione delle metodologie tecnologiche per poi rimodulare i servizi e i progetti in collaborazione con le scuole e gli enti pubblici”.
“Già alla fine di marzo – prosegue Granelli – erano stati riattivati i servizi socio-educativi diurni rivolti ai bambini delle scuole primarie e ai pre-adolescenti delle scuole secondarie di Bologna così come le attività dei due ‘Consigli di Quartiere dei Ragazzi e delle Ragazze’, progetto di educazione alla cittadinanza che coinvolge 8 Istituti scolastici presenti su due Quartieri cittadini. Si tratta di circa 140 minori, tra bambini e ragazzi, che hanno risposto con entusiasmo e totale partecipazione così come la maggior parte delle loro famiglie. Il lavoro è stato rimodulato alternando attività di piccolo gruppo e di grande gruppo, supportato da incontri individuali nelle situazioni di maggiore fragilità, e si è integrato con la dimensione famigliare nelle nuove attività ludico-culturali-espressive proposte”.
Nelle scuole della provincia di Bologna e di Modena sono dunque stati riattivati gli sportelli di consulenza psicologica e pedagogica rivolti a genitori, docenti e alunni e si sono realizzati, sempre in modalità a distanza, incontri di gruppo in sostegno alla genitorialità; incontri con le classi di diverse scuole secondarie sulle tematiche dell’affettività e delle emozioni; incontri di formazione rivolti ai docenti sulla gestione della classe inclusiva, sull’ascolto e l’accoglienza delle emozioni, sulle metodologie didattiche e relazionali da implementare con la didattica a distanza, sulla promozione delle abilità sociali attraverso la lettura. Alcuni incontri hanno visto la partecipazione di 90 genitori e 70 docenti, altri, soprattutto con i minori, hanno coinvolto gruppi di 10/20 persone.
Ancora Federica Granelli: “La partecipazione e la soddisfazione delle persone coinvolte, minori e adulti, sono state molto alte ed è stato piacevolmente sorprendente scoprire come le attività stiano favorendo, seppur a distanza, una relazione autentica e significativa tra le persone che stanno evidenziando, soprattutto i genitori e gli insegnanti ma anche i ragazzi, un grande bisogno di raccontarsi e ritrovarsi nelle forti emozioni e problematiche vissute in questo periodo. Al contempo, passato il primo momento di impotenza, indeterminatezza e grande fatica, anche gli operatori delle nostre équipe stanno affrontando con impegno un’esperienza professionale di ‘ricerca-azione’ che si rivela una sfida stimolante e di grande creatività. Questa nuova esperienza testimonia da una parte, ancora una volta, la volontà e la capacità delle persone di stare in relazione, di incontrarsi, di chiedere, dare e ricevere aiuto; dall’altra, la potenza della relazione educativa e terapeutica, capace di andare al di là di ogni confine o vincolo spazio-temporale, in quanto certezza, a volte l’unica, nei momenti traumatici e di forte solitudine, vulnerabilità e indeterminatezza. In collaborazione con i dirigenti scolastici e con gli enti Locali, gli operatori stanno proseguendo l’attività di formazione e ri-progettazione, in vista dei cambiamenti che interesseranno il mondo della scuola a partire da settembre, integrando attività in presenza con attività a distanza e attività sul territorio, senza escludere un eventuale coinvolgimento degli spazi interni alla nostra realtà”.