Rosa Bolzon raggiunge il traguardo della pensione

Sono passati 38 anni da quando nel 1982 Rosa Bolzon, assieme a padre Giuliano Stenico iniziarono l’avventura del Centro di Solidarietà  di Modena.

Operatrice, Responsabile, Coordinatrice fino a diventare presidente della Cooperativa Sociale CEIS A.R.T.E., Rosa ha attraversato tutta la storia della nostra organizzazione.

Come ha ricordato padre Giuliano nel suo saluto a Rosa, in occasione della piccola festa virtuale per il suo pensionamento, “ci lascia una colonna della nostra organizzazione, ma questo non è totalmente vero perché la tua dedizione, il tuo esempio, la tua sensibilità e la tua ‘assertività’ restano nel cuore di tutti quelli che hanno avuto modo di conoscerti“.

Riportiamo di seguito il saluto che ha voluto lasciare a tutti i colleghi.

A lei, che resterà quale socio volontario presidente di CEIS A.R.T.E., il saluto affettuoso di tutti noi.

 

Cari colleghi, amici, compagni di viaggio,
vi mando questa lettera,
perché le parole dette mi morirebbero in gola. Sono tante e sono profonde;
vi abbraccio uno per uno e vi mando tante carezze e baci;
una commozione profonda mi invade e fiumi di lacrime uscirebbero dai miei occhi.

I miei anni di lavoro sono terminati, mi sento molto fortunata di aver potuto esserci in tutti questi anni,
di aver visto i cambiamenti, ricchi di persone, di case, luoghi, città, in continua espansione e ricchezza di tante storie e avvenimenti.
Sento che ho realizzato quello che la ragazza goffa e timida dei miei sedici anni desiderava,
quella frase che Don Ugo dei salesiani diceva a noi ragazzi :,” Fate la scelta preferenziale dei più poveri”
sì i poveri li ho incontrati.
Pensavo allora, ai poveri che non hanno niente, a cui dare il pane da mangiare, i vestiti da vestire;
ho incontrato, invece, i poveri con l’ago infilato in vena, con il bottiglione al collo, le pasticche, la crisi davanti un piattino di pasta, autodistruttivi, pieni di rabbia e violenza ; la povertà di chi ti manipola, ti racconta balle, cerca di fregarti; con i vuoti di senso, le crisi esistenziali, i dolori profondi; sì questi sono i veri poveri che ho incontrato; all’inizio non lo accettavo, facevo fatica a capire…
e, invece, mentre tentavo di curare le loro ferite, curavo le mie, cercando di cambiare loro, cambiavo me stessa, gli incontri, gli sguardi tra persone, senza etichette, ci hanno cambiato.

Questo è un gran bel posto, un luogo con tanti veri incontri tra persone speciali,
un luogo di attenzione, di cura, un luogo che inquieta, ma dove anche si cercano sempre nuove soluzioni… vi prego
mantenete vivo il senso di comunità, trasmettete che non è un lavoro e basta, tenete presente che al primo posto c’è sempre la cura delle persone che vengono affidate, contenete la loro paura, fragilità, rabbia.. per loro, sgarrate qualche regola istituzionale e soprattutto cercate il bene di tutti.

In realtà, cambia il mio ruolo, ma, anche se in forma diversa continuerò a essere con voi, sia perché non ce la faccio a lasciare questa nave in questi tempi così agitati, sia per sentirmi utile e perché il distacco mi pesa troppo.

Guardandomi ora, mi dico che
Ci sono cose che voglio lasciare e altre che voglio portar via con me.
Sì, lascio volentieri l’agenda dei mille impegni, le ansie, I timori, il dolore di tante persone che ho accompagnato, di quelli che si sono persi, o sono morti, dei litigi tra colleghi, l’affanno di sentire che non fai mai abbastanza, di aver detto dei no che hanno allontanato,di assistere impotente a scelte di vita distruttive, di sentirmi spesso servo inutile.
Avrò nostalgia dei tanti abbracci e pianti, delle canzoni cantate a squarciagola. delle litigate che univano, delle risate, del sentirmi viva perchè in sintonia con voi, del ricercare soluzioni sempre più creative, di aver dato un senso profondo alla mia esistenza, di essermi sentita sempre appartenente, di aver avuto gli altri dentro di me.
Mi porto via la consapevolezza del mio valore; l’assertività che ho coltivato, la competenza acquisita , la stima che mi avete regalato, e sopratutto I vostri volti e il vostro bene.

Grazie a tutti, grazie.
Rosa