Assemblea Generale CEIS: attività, risultati e obiettivi per il 2024

Le attività sociali dell’anno passato e le prospettive per il 2024 sono state al centro, nei giorni scorsi, dell’Assemblea Generale del Gruppo CEIS. Di seguito, i punti principali trattati nella relazione dal Presidente, padre Giuliano Stenico.

L’impatto negativo dalla crescita esponenziale dei prezzi dell’energia, che ha caratterizzato il 2022, si è ridotto progressivamente. Anche l’impatto della pandemia, che ha segnato gli anni precedenti riducendo la disponibilità dei posti letto e la realizzabilità di diversi progetti, ha avuto termine. “Da qui – ha sottolineato padre Giuliano Stenico – il giudizio sul risultato di bilancio del CEIS 2023: abbastanza positivo. In virtù di un’accresciuta collaborazione strutturale e della comunicazione tra i diversi attori che gestiscono tutti gli ambiti del nostro operare, con atteggiamenti e decisioni elaborate e applicate insieme”.

L’impegno nell’ambito delle dipendenze, che ha contraddistinto la nascita del CEIS, costituisce oggi circa il 23% delle azioni del Gruppo. Non perché l’attività in quell’ambito sia diminuita, anzi è cresciuta, ma perché si sono ampliate altre aree, come quella socio-sanitaria, dei minori stranieri non accompagnati e dei rifugiati richiedenti asilo.

“Il funzionamento e l’organizzazione del CEIS fin dall’inizio sono stati strutturati a beneficio delle persone – ha sottolineato padre Giuliano Stenico -. La preoccupazione principale è sempre stata la tensione a costruire contesti sensati e favorevoli per superare le problematiche degli utenti. Man mano che le dimensioni del CEIS crescevano e si ampliavano i terreni di intervento, la componente dirigenziale e amministrativa è stata modificata per rispondere alle nuove esigenze, ponendo attenzione che non fossero mai sconnesse dagli aspetti educativi e terapeutici. Coniugare la qualità degli interventi con la sostenibilità economica era e resta tuttora la priorità. Seguendo una rotta ben precisa, basata sull’ascolto delle esigenze educative e terapeutiche, tenendo connesse la gestione delle risorse con la tensione a realizzare offerte riabilitative di qualità”.

“Siamo tuttavia consapevoli che nei prossimi anni – ha proseguito padre Giuliano Stenico – la governance del CEIS sarà sottoposta a pressioni, stretta tra complessità in salita, risorse in discesa e una normativa sempre più sofistica e particolareggiata. Anche per questo la connessione tra chi ha responsabilità direzionale e chi lavora sul campo sarà essenziale, così come la conoscenza della ricaduta sociale di ciò che facciamo. L’attenzione alla realtà delle problematiche insorgenti e alla sostenibilità economica dovrà anche saper intercettare i vissuti personali degli operatori come, per esempio, le motivazioni, le emozioni e la soddisfazione professionale”.

Nella relazione sono quindi stati sottolineate i valori aggiunti del CEIS: la capacità di visione, di guardare avanti alle emergenze e alle nuove esigenze delle persone più fragili, che diventano sempre più complesse e necessitano di risposte ancora più professionali. Il CEIS, di conseguenza, investe sulla costruzione di un rapporto con i servizi e con gli altri enti del privato sociale che contribuisca a rendere la società civile, nei suoi diversi aspetti ed ambiti più consapevole, partecipata e solidale in ordine anche alla promozione di una cittadinanza attiva e responsabile. Di conseguenza, vuole investire con tutti gli attori interessati alla costruzione di un nuovo welfare: il “community welfare”, non di tipo riparativo, ma promuovente.

Padre Giuliano Stenico ha quindi posto l’accento sulla “situazione emergenziale” che caratterizza i MSNA, dovuta al flusso anomalo di arrivi nel 2023 che ha accentuato di molto le difficoltà di una loro gestione adeguata. “Il compito degli educatori è di creare un contesto accogliente dove i ragazzi riescano a fidarsi di chi può realmente aiutarli, invece di lasciarsi irretire da connazionali adulti inaffidabili che finiscono per dirottarli su strade fallimentari o trasgressive. Per conseguire questo obiettivo è però indispensabile non lasciare da soli gli operatori, ma costruire una rete con tutti gli attori del sistema, in modo da poter applicare anche provvedimenti contenitivi o, se del caso sanzionatori, per evitare che i ragazzi cedano all’attrattiva di legami devianti e possano invece costruire legami di fiducia non solo con gli operatori, ma anche con figure adulte e affidabili che insieme sviluppino un clima e un ambiente di prossimità”.

 

Gli obiettivi 2024

Ricca l’agenda degli “obiettivi per il 2024”. Tra questi, l’avvio di una comunità educativa integrata femminile per minori in cui vi sia la compresenza delle professionalità richieste, applicando sempre un approccio che unisca la cura dei disturbi severi di cui le minorenni sono portatrici con lo sviluppo delle competenze relazionali e di socializzazione.

Quindi il rafforzamento delle azioni nei confronti delle donne con dipendenza affettiva e il completamento della formazione e del Progetto Daimon per uomini “maltrattanti”: “Ciò che contiamo di fare con i maltrattanti – ha detto Stenico – è portarli ad avere un contatto con sé stessi tale da non minimizzare i gesti violenti perché riguardano la loro struttura affettiva e dunque rischiano di ripeterli. Il servizio ‘Codice Rosso’ del CEIS, d’intesa con Tribunale e AUSL di Modena, si occupa dunque del trattamento di uomini maltrattanti che, come previsto dalla normativa, possono vedersi sospesa la pena in cambio della partecipazione a corsi di recupero”.

È quindi prevista l’apertura di una nuova comunità terapeutica doppia diagnosi per donne, minori e adulte con problematiche specifiche e l’avvio del cantiere per la separazione dei moduli presso la Comunità l’Airone. E ancora, la progettazione di una comunità per minori e giovani adulti in carico al centro di Giustizia minorile, in collaborazione con la Diocesi di Bologna, una serie di azioni per aumentare la visibilità e l’offerta formativa dell’Istituto Toniolo e la partenza del progetto “Crescere nonostante” per figli di genitori detenuti.

Gli eventi legati al 40° anniversario della nascita del CEIS, infine, prevedono la pubblicazione di un Manuale (e successivamente di un libro per una platea più ampia) sulla vita di padre Giuliano Stenico legata alla storia del CEIS e alle ragioni metodologiche e valoriali del suo agire educativo e terapeutico.