
Prendono il via due nuovi e innovativi servizi offerti da In Volo, residenza parmense specializzata nell’accoglienza di persone con disturbi della nutrizione e dell’alimentazione. I progetti si rivolgono non solo agli ospiti della struttura, ma anche a ragazze, ragazzi e famiglie esterne che necessitano di supporto.
Il primo servizio, “A casa di Flavia”, offre l’opportunità di consumare i pasti con l’assistenza di personale qualificato. Si tratta di una pratica terapeutica consolidata, finalizzata a supportare chi soffre di disturbi alimentari come anoressia nervosa, bulimia nervosa e disturbo da alimentazione incontrollata. La presenza di un professionista durante il pasto aiuta a favorire comportamenti alimentari più sani e a gestire le difficoltà emotive e comportamentali legate al cibo.
Stefania Pasella, responsabile di In Volo: “Il pasto attiva molti pensieri: paura di perdere il controllo, timore per il peso e la forma del corpo. Per contrastare queste difficoltà, il pasto assistito è inserito nei protocolli di cura, durante i ricoveri e nella fase successiva, come stadio di passaggio per consolidare una dimensione non più di cura intensiva ma di mantenimento e ampliamento delle tappe raggiunte. Il pasto assistito consolida e permette di modificare gli stili alimentari in un contesto socializzante e di supporto”.
Al servizio “A casa di Flavia” possono accedere tutte le persone che necessitano di sostegno e monitoraggio durante i pasti, su base privata o su indicazione dei curanti. I pasti vengono definiti in collaborazione tra la dietista di riferimento e quella del progetto, per garantire continuità terapeutica. Ogni settimana gli operatori redigeranno una scheda di osservazione, mentre le ospiti compileranno una scheda di auto-osservazione. Il ciclo è personalizzabile, in base alle esigenze individuali, all’andamento del progetto e alle indicazioni della dietista o del curante.
Il secondo servizio, anch’esso aperto pure a chi non è in carico a In Volo, si chiama “Cuciniamo” ed è rivolto soprattutto ai familiari, con l’obiettivo di insegnare modalità e tecniche culinarie che riducano la conflittualità spesso associata al momento del pasto.
“Durante le diverse fasi riabilitative abbiamo riscontrato che la preparazione del pasto è parte del processo di cura per le persone affette da DNA, in ogni fase del disturbo – sottolinea Stefania Pasella -. I pasti comportano la scelta degli alimenti, la porzionatura, le modalità di cottura, i condimenti. Questo processo è un momento critico in modo particolare nella fase di rientro presso i propri familiari, quando la fiducia in coloro che sono deputati alla preparazione dei pasti viene minata e causa dei frequenti conflitti. Ciò genera insicurezze da parte dei familiari stessi e alimenta sentimenti di sfiducia da ambo le parti. I familiari possono così trovarsi spodestati dalla preparazione e somministrazione dei pasti e le persone con DNA riprendono il controllo di questo processo: dalla scelta al consumo dei cibi. Ne consegue una regressione e la ripresa dei comportamenti disfunzionali: riduzione dell’intake calorico, eliminazione di alcune categorie alimentari, scomparsa di condimenti, etc”.
Il servizio “Cuciniamo” si configura come un corso formativo e informativo di base, specificamente pensato per la preparazione di pasti destinati a persone affette da DNA. L’obiettivo è fornire competenze pratiche e tecniche in linea con i criteri riabilitativi adottati da In Volo: dalle modalità di cottura e porzionatura, all’uso dei condimenti, al fine di garantire continuità terapeutica anche a casa, nel rispetto del piano alimentare individuale.
“Apprendere a cucinare, condire, porzionare in una modalità ‘trasparente’ che non crei ansia alle persone affette da DNA può essere utile anche ad altri soggetti che non necessariamente sono stati seguiti dalla nostra struttura”, aggiunge Stefania Pasella.
Il corso è rivolto ai familiari delle ospiti di In Volo in fase di rientro o sperimentazione domiciliare, a chi ha concluso un percorso ambulatoriale, e alle famiglie di persone affette da DNA seguite da altri servizi specialistici.
“In Volo rappresenta da anni un punto di riferimento prezioso nel trattamento dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione. In un ambito complesso e spesso poco compreso, la struttura si distingue per un approccio multidisciplinare e personalizzato, capace di accompagnare tante persone, soprattutto ragazze, lungo percorsi di cura rispettosi e duraturi. La qualità dell’intervento clinico e relazionale, unita alla capacità di adattarsi ai bisogni emergenti, rende In Volo un presidio fondamentale per il territorio parmense e non solo – spiega Roberto Berselli, vicepresidente Consorzio Gruppo CEIS -. Questi due nuovi servizi non sono al momento inseriti nella convenzione con l’AUSL di Parma e quindi sono a pagamento; si tratta però di un piccolo contributo che chiediamo alle persone per coprire i soli costi vivi (degli operatori e dei prodotti alimentari). Abbiamo deciso di offrirli a pagamento, anche se non è nostra abitudine, perché ci sembra che comunque le persone possano apprezzarli”.
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