“Casa Padre Marella” è tornata ad aprire le porte al mondo esterno dopo più di un anno di quarantena forzata a causa del Covid. L’occasione è stata, nel pomeriggio del 28 luglio, il concerto di musica classica che l’Ensemble Concordanze ha tenuto nel giardino della struttura della Fondazione CEIS, in via Massarenti 222 a Bologna.
Inaugurata il 16 dicembre 2019, la struttura socio-assistenziale residenziale ospita, al piano terra e al primo piano, persone affette da Aids e da patologie correlate che non possono contare su un adeguato supporto famigliare o per le quali la permanenza nel nucleo di origine non risulta possibile. Al terzo piano dell’edificio di via Massarenti si trova poi la comunità per minori “Eureka”.
“Casa Padre Marella” si è trasferita a Bologna da Sala Bolognese, rendendo così più comodi gli spostamenti per le visite degli ospiti all’ospedale Sant’Orsola e, soprattutto, più agevole la creazione di una rete sociale e l’integrazione con la comunità esterna. Se i vantaggi logistici sono stati da subito apprezzabili ed evidenti altrettanto non si può dire, purtroppo, per quelli relativi alla socialità. Pochissimi mesi dopo l’inaugurazione, la pandemia ha infatti costretto a una rigida quarantena, necessaria ancora di più per tutelare la salute dei particolari ospiti della struttura.
“Abbiamo avuto un avvio davvero col botto – racconta la responsabile di Casa Marella, Lara Guzzinati -. Nelle prime settimane si è creata una bellissima collaborazione con la parrocchia della nostra zona e con il gruppo scout. Avevamo anche organizzato un concerto di musica jazz a cui hanno partecipato anche diversi cittadini. Poi è arrivato il virus e abbiamo dovuto chiuderci completamente, interrompendo le visite e concentrandoci soprattutto sul percorso di cure degli ospiti. Siamo riusciti comunque a organizzare dei laboratori artistici e dei cineforum che ci hanno tenuti impegnati, nonostante il lungo periodo difficile anche dal punto di vista psicologico. La nostra intenzione, in origine, era di aprire alla cittadinanza queste attività laboratoriali o creare altre occasioni di incontro. Non è stato e non è tuttora possibile, ma lo faremo non appena si potrà”.
Il concerto di mercoledì 28 luglio, svolto in sicurezza all’aperto, è stata però una felice parentesi che è anche un segno di speranza per il futuro. L’Ensemble Concordanze è formata da musicisti e musiciste professionisti di tre delle più importanti istituzioni musicali bolognesi: il Teatro Comunale, il Dipartimento di Musica e Spettacolo e il Conservatorio G. B. Martini. La convinzione che anima l’associazione è che la musica è un diritto e che per questo va condivisa anche con chi sta al margine della società. Concordanze esegue perciò concerti di alto livello artistico, portando la musica in luoghi e a persone che avrebbero più difficoltà a poterne godere. Tra questi, in particolare, le carceri o le comunità psichiatriche. L’associazione vive grazie a finanziamenti degli enti pubblici ed esegue gratuitamente i suoi concerti.
“È stata la prima volta che abbiamo suonato per un pubblico come quello di ‘Casa Padre Marella’ ma dobbiamo dire che è stata anche una delle occasioni in cui abbiamo fatto meno fatica a conquistare i presenti, che hanno dimostrato grande interesse – spiega Mattia Cipolli, presidente dell’associazione Concordanze -. Noi poi, anche in questo caso, abbiamo introdotto i brani con un po’ di storia e di informazioni per far capire anche a persone non esperte cosa avrebbero ascoltato”.
“A Casa Marella hanno suonato otto musicisti, un concerto molto gradito dai nostri ospiti più adulti ma anche dai ragazzi della Comunità Eureka, che hanno scoperto così musiche diverse dal loro quotidiano – sottolinea Lara Guzzinati -. Ci auguriamo di poter avere presto ancora con noi l’Ensemble per un nuovo concerto e di poter riavviare con decisione quel processo di integrazione di Casa Marella nella comunità della parrocchia, del quartiere e della città di Bologna”.