Ciboamico, il progetto del Gruppo Hera per il recupero delle eccedenze alimentari, si apre per la prima volta alle città e approda al mercato Albinelli di Modena, da dove riparte con una veste ed un orizzonte tutti nuovi. Punti cardine dell’iniziativa rimangono la lotta allo spreco di cibo, la riduzione della produzione di rifiuti e una solidarietà concreta.
La novità, presentata oggi presso la Comunità Terapeutica La Torre dall’assessore all’Ambiente del Comune di Modena e da Paolo Paoli, Responsabile Distretto Modena – Servizi Ambientali del Gruppo Hera, da Roberto Berselli, Vice Presidente del Consorzio Gruppo CEIS, e da Andrea Prandini, Presidente del Consorzio del Mercato Albinelli, sta proprio nei protagonisti del progetto, ovvero gli esercenti dello storico mercato modenese.
La collaborazione con i commercianti dell’Albinelli mira a evitare lo spreco di quei prodotti freschi che, al termine della giornata, possono avanzare sui banchi del mercato: alimenti ancora perfettamente commestibili ma che, per diverse ragioni, il giorno successivo non potrebbero più essere venduti.
Per questi prodotti, che andrebbero dunque buttati, grazie al protocollo che è stato siglato tra il Comune di Modena, il Gruppo Hera e lo stesso Mercato esiste ora un’alternativa virtuosa. I commercianti, infatti, potranno scegliere di donare al CEIS le loro rimanenze, che verranno utilizzate a beneficio di persone in condizione di disagio.
I risultati della fase sperimentale che ha preceduto l’avvio ufficiale del progetto attestano che ogni anno si potranno avviare alla filiera della solidarietà circa 2.750 chili di alimenti. Si tratta principalmente di frutta, verdura, pane e prodotti da forno, che vengono consegnati dai commercianti alla Onlus, per un controvalore economico di circa 8 mila euro. Generi alimentari, peraltro, che sono stati consumati invece di essere gettati, generando anche benefici per l’ambiente, sia in termini di evitate emissioni in atmosfera per 3.700 kg di CO2 equivalenti sia per il corretto utilizzo delle risorse idriche impiegate per la coltivazione e la produzione degli stessi prodotti: 4,5 milioni di litri.
Le caratteristiche di Ciboamico fanno sì che esso combaci perfettamente con il quadro normativo formatosi negli ultimi anni, dall’approvazione della cosiddetta Legge “Gadda” dell’agosto 2016 e della legge regionale n.16 del 5 ottobre 2015, con la quale l’Emilia-Romagna ha fatto propri i principi dell’economia circolare.
Grazie a questo, e grazie al coordinamento, sin dalle prime fasi di ideazione del progetto, con il Comune di Modena, Ciboamico è supportato anche da un regolamento comunale che, come segnale di stimolo alla pratica virtuosa del recupero delle eccedenze, prevede per gli esercenti del mercato aderenti uno sconto sulla TARI proporzionale a quanto donato.
“Partecipiamo con piacere a questo progetto, non tanto per il valore economico del cibo recuperato che è circa lo 0,8% di quanto noi spendiamo per i nostri ospiti, ma per il suo valore sociale, educativo e non ultimo simbolico – ha detto Roberto Berselli, Vice Presidente del Consorzio Gruppo CEIS. C’è sempre una parte di buono che può essere recuperato in ogni cosa, in ogni persona. Non sprecare, recuperare, collaborare al bene comune riducendo i rifiuti e tutelando l’ambiente sono tutti valori importanti per la nostra organizzazione e per il percorso di crescita dei nostri ospiti. “Costruire insieme il futuro”.