
Il momento clou è previsto per mercoledì 28 maggio, con la seconda festa di compleanno nella sede della comunità, ma per l’intero mese GEN-Z si racconta alla città attraverso tre iniziative simboliche: una mostra d’arte astratta, una serie di murales nel cortile dell’ospedale di Pavullo e, appunto, una festa aperta alla cittadinanza, pensata come momento di condivisione, orgoglio e relazione.
“Astrarte”: la musica e le emozioni dei ragazzi in mostra
Per tutto il mese di maggio, CEIS Formazione propone la terza mostra del ciclo Ex Artibus-le temporanee, dal titolo “Astrarte”. L’esposizione, allestita presso la sede dell’Istituto Toniolo (via Toniolo 125, Modena), è visitabile dal lunedì al venerdì, dalle 9.30 alle 12.30.
Dopo “Vedo quindi ti parlo”, opere dei MSNA ospiti CEIS, e “Violenza di genere: guardo, vivo, scelgo”, a cura delle ragazze della comunità La Torre, “Astrarte” prosegue il percorso di valorizzazione delle esperienze artistiche nate nei percorsi educativi del CEIS. Le opere esposte sono frutto di un laboratorio di pittura astratta accompagnata dalla musica, rivolto a giovani ospiti della comunità GEN-Z. Il progetto ha voluto offrire all’arte il ruolo di linguaggio espressivo e collettivo, stimolando immaginazione, ascolto, relazione. I quadri sono stati creati durante un laboratorio condotto dall’operatore Davide Gelmuzzi: ogni partecipante ha tradotto in forme e colori le emozioni evocate dai brani musicali ascoltati, dando vita a un dialogo tra suono e immagine che racconta la propria interiorità.
I murales all’ospedale di Pavullo
Il 7 maggio sarà inaugurato il cortile interno dell’ospedale di Pavullo, recentemente restaurato. A incorniciare il nuovo spazio, una serie di murales realizzati dagli ospiti di GEN-Z, all’interno del progetto “Arte e Cura”, anch’esso curato da Davide Gelmuzzi. Le opere nascono da riflessioni condivise sul significato della cura, in una narrazione visiva che unisce fragilità e bellezza, pensiero e gesto, territorio e vissuto personale.
La festa di compleanno: mercoledì 28 maggio
Mercoledì 28 maggio, dalle 16.00, la comunità GEN-Z aprirà poi le proprie porte alla città per celebrare il secondo anniversario della sua apertura. Dopo gli interventi istituzionali della dott.ssa Graziella Pirani, responsabile del Servizio provinciale di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’AUSL di Modena, e di Giuliano Stenico, presidente della Fondazione CEIS, spazio al teatro. Andrà in scena uno spettacolo frutto del laboratorio teatrale condotto da Monica Varroni, con protagonisti i ragazzi e le ragazze della comunità. A partire dal titolo – “Il nostro sogno di una notte di mezza estate” – è, come racconta Pier Matteo Fabbri, operatore e attore, “uno spettacolo che attraversa il confine tra realtà e immaginazione: tra chi gioca a recitare e chi recita per vivere, tra compagnie disordinate e regni incantati, tra veri cortili assolati e boschi fatati. Il titolo evoca il sogno, e nella cornice del cortile interno di Villa Messerotti-Benvenuti, siamo certi che accadrà qualcosa di magico.”
La visione di GEN-Z
Sabina Rosa, responsabile della comunità: “GEN-Z è un servizio CEIS pensato per minorenni con problematiche psico-patologiche, nato a Villanova di Modena. Accogliamo ragazze e ragazzi, fino a otto ospiti contemporaneamente, inviati dalla Neuropsichiatria Infantile: giovani che spesso hanno vissuto interruzioni scolastiche o fragilità relazionali importanti. La comunità funziona con orario diurno, dalle 8.30 alle 17.30; ciascun ospite è seguito da un’équipe multidisciplinare e ha un referente dedicato che, in accordo con la famiglia e i servizi sanitari, costruisce un progetto terapeutico individualizzato. Fondamentale è il lavoro con i genitori: vengono coinvolti in modo costante, con colloqui psico-educazionali e momenti di confronto. A novembre 2022 abbiamo iniziato, inaugurando ufficialmente l’11 maggio 2023. Da allora, il servizio è a pieno regime e stiamo rispondendo a un’emergenza concreta: offrire un luogo adeguato e competente a minori con disagi psico-patologici che altrove non troverebbero risposte efficaci. Grazie alla collaborazione con l’AUSL, GEN-Z ha preso forma come un’esperienza unica, che mette al centro il reinserimento scolastico, la ricostruzione delle relazioni, il coinvolgimento delle famiglie e della rete territoriale. Lavoriamo con il principio del contenimento relazionale, dell’intervento psicosociale, della permeabilità con la comunità. Questo mese di maggio – con la mostra, i murales e la festa – vogliamo celebrare tutto il percorso fatto finora, condividere i risultati e il lavoro quotidiano di chi si impegna ogni giorno: operatori, volontari, famiglie e soprattutto ragazze e ragazzi. GEN-Z è prima di tutto un luogo di socializzazione. Non vogliamo isolare gli ospiti, ma creare una finestra aperta sul territorio, costruendo legami con musei, scuole, associazioni, centri giovanili. L’obiettivo non è rinchiudere, ma riattivare risorse e possibilità”.