
L’ospedale di Pavullo si arricchisce di arte e bellezza. Sono stati inaugurati una serie di murales che abbelliscono il cortile interno della struttura, immagini che da oggi in poi regaleranno una “evasione” creativa e leggera ai pazienti dell’ospedale.
Le opere sono state realizzate dai ragazzi ospiti della struttura GEN-Z del Gruppo CEIS, nell’ambito del progetto “Arte e Cura”, curato da Davide Gelmuzzi. L’intervento, supportato da Azienda USL di Modena e Neuropsichiatria Infantile, propone disegni artistici ispirati da riflessioni condivise sul significato della cura, in una narrazione visiva che unisce fragilità e bellezza, pensiero e gesto, territorio e vissuto personale.
I murales sono stati inaugurati alla presenza, tra gli altri, di Sabina Rosa, responsabile GEN-Z, e di Martina Bottazzi, coordinatrice Area psico-sanitaria CEIS; degli stessi ragazzi autori delle opere e del direttore dell’ospedale di Pavullo, Gabriele Romani. Con loro una rappresentanza dei professionisti sanitari della struttura.
“Il nostro è un ospedale di prossimità che si inserisce nel contesto territoriale come presidio di cura, ma anche di prevenzione – ha sottolineato Gabriele Romani, direttore dell’ospedale di Pavullo -. Questa iniziativa si colloca in un più ampio progetto legato all’arte in ospedale in ogni sua forma. Ringrazio tutti gli attori che hanno consentito la realizzazione dei murales”.
“GEN-Z è un servizio CEIS pensato per minorenni con problematiche psico-patologiche, nato a Villanova di Modena – spiega Sabina Rosa, responsabile della struttura -. Accogliamo ragazze e ragazzi, fino a otto ospiti contemporaneamente, inviati dalla Neuropsichiatria Infantile; giovani che spesso hanno vissuto interruzioni scolastiche o fragilità relazionali importanti. Con questa proposta stiamo rispondendo a un’emergenza concreta: offrire un luogo adeguato e competente a minori con disagi psico-patologici che altrove non troverebbero risposte efficaci. Grazie alla collaborazione con l’Ausl di Modena, GEN-Z ha preso forma come un’esperienza unica, che mette al centro il reinserimento scolastico, la ricostruzione delle relazioni, il coinvolgimento delle famiglie e della rete territoriale. Questo mese di maggio – con la mostra ‘Astrarte’, i murales e la festa per i due anni dalla nascita– vogliamo celebrare tutto il percorso fatto finora, condividere i risultati e il lavoro quotidiano di chi si impegna ogni giorno: operatori, volontari, famiglie e soprattutto ragazze e ragazzi”.