L’Airone, ragazzi e operatori protagonisti a teatro. “E finalmente sono partiti i lavori di separazione dei moduli”

Attori protagonisti: tre ragazzi e due adulti della comunità L’Airone di Parma. A cimentarsi, assieme ad altri coetanei, nello spettacolo “A corpo morto”, andato in scena al Teatro Lenz nel quartiere San Leonardo. Un’esperienza intensa e coinvolgente, che li ha visti cimentarsi con un’opera ispirata all’Iliade, incentrata sull’azione di oltraggio e cura dei corpi degli eroi caduti. Lo spettacolo ha rappresentato un’occasione preziosa per esplorare le potenzialità espressive del corpo e della voce degli interpreti, attraverso una drammaturgia potente e simbolica.

“Un’esperienza intensa e significativa sia sotto l’aspetto personale che terapeutico”, sottolinea Marinella Bandini, responsabile della comunità, frutto del laboratorio teatrale Lenz, assieme a Ausl Parma e Università, curato da Monica Bianchi. L’iniziativa rientra in un percorso quasi decennale della Fondazione Lenz che coinvolge realtà legate al recupero da dipendenze e promuove percorsi artistici come strumenti di cura, espressione e crescita personale. Nato inizialmente per coinvolgere donne con disturbi da dipendenza da sostanze in carico al Ser.D. di Parma, il progetto si è successivamente ampliato, includendo prima i gruppi delle comunità CEIS e poi anche alcune ospiti della comunità Casa di Lodesana di Fidenza. Il percorso laboratoriale si fonda sull’esplorazione di drammaturgie che affrontano il tema della liberazione dalle coercizioni, ponendo l’accento sull’arte come strumento di cura, consapevolezza e trasformazione.

“L’arteterapia e il teatro sono momenti fondamentali, molto curativi, e quindi partecipiamo con convinzione ed entusiasmo a questo progetto – prosegue Bandini –. Ma non solo. Ora partiamo con un percorso dedicato al ritratto terapeutico, un workshop fotografico sui temi personali che riguardano i ragazzi. E, anche quest’anno, riproporremo la bellissima esperienza della Vela Solidale. Manderemo un paio dei nostri ragazzi, accompagnati da educatori e skipper esperti, in barca a vela per una settimana. Quindi abbiamo il laboratorio di yoga, frequentato con soddisfazione”.

Sono settimane ricche di attività per la comunità CEIS L’Airone di Vicofertile, alla prima periferia di Parma. Aperta nel 2002, la struttura è dedicata al trattamento delle dipendenze patologiche da sostanze e include al suo interno diversi servizi: un modulo alcol (gruppo Albatros), un Centro Osservazione Diagnosi (COD) e il Progetto Maggiolino, pensato per minori e giovani adulti.
“Finalmente sono partiti, dopo una lunga attesa, i lavori per la separazione dei moduli nella nostra comunità – aggiunge Bandini –. Adulti e minori saranno divisi, anche se alcuni servizi, come la lavanderia, resteranno in comune. Una comunità per minori autonoma e organizzata, pensata per rispondere in modo più mirato alle esigenze dei nostri giovani ospiti”.

“Ricordo infatti – conclude Bandini – che il Progetto Maggiolino è l’elemento caratterizzante della Comunità Airone e ospita il maggior numero di utenti. L’obiettivo è sostenere e indirizzare un progetto di crescita, per ragazzi dai 16 ai 22 anni, che si sviluppa attraverso due canali fondamentali: il rispetto di una serie di regole sulle quali la Comunità è improntata e, in secondo luogo, il rapporto con gli operatori, parte fondamentale del nostro progetto”.