EWODOR 2025: CEIS presenta un nuovo studio pilota sulle comorbidità nascoste nella Doppia Diagnosi

Braga (Portogallo), 9-10 ottobre 2025 – In occasione della conferenza biennale della European Working Group On Drug-Oriented Recovery Research (EWODOR), l’ufficio Ricerca e Progettazione di CEIS Formazione ha presentato i risultati dello studio pilota “Understanding a Clinical Blind Spot: A pilot study of Sexual Addiction and dissociated distress in a complex dual diagnosis population”. La conferenza, che ha riunito rappresentanti di agenzie europee come l’European Union Drugs Agency (EUDA), i Presidenti della Federazione Europea e Mondiale delle Comunità Terapeutiche (EFTC e WFTC) e ricercatori di università quali University of Derby, Ghent University e Trinity College, ha offerto un contesto privilegiato per la discussione di evidenze scientifiche sul trattamento.

Background teorico e obiettivo della ricerca

La ricerca si è concentrata su una popolazione con Doppia Diagnosi (DD), caratterizzata dalla comorbidità tra Disturbo da Uso di Sostanze (SUD) e altre patologie psichiatriche. In questo contesto clinico complesso, lo studio ha investigato la prevalenza di comportamenti di dipendenza sessuale come forma di dipendenza comportamentale spesso trascurata. L’obiettivo era esaminare le dinamiche di “hidden comorbidity” e “hopping addiction”, nonché l’impatto di variabili quali il genere e l’appartenenza a minoranze sessuali sul distress sessuale associato.

Risultati Preliminari e Implicazioni Cliniche

Le analisi preliminari, condotte su un campione di 39 adulti residenti all’interno delle comunità terapeutiche del Consorzio Gruppo CEIS “Artemisia”, “La Torre” e “Casa San Matteo”, hanno indicato una significativa co-occorrenza di comportamenti sessuali dipendenti e distress sessuale di rilevanza clinica nella popolazione indagata.

L’analisi dei dati ha evidenziato significative disparità legate al genere e all’orientamento sessuale. Per quanto riguarda il genere, è emerso che le donne, che nel campione hanno riportato un’elevata prevalenza di storie traumatiche, hanno mostrato tassi particolarmente elevati di comportamenti di dipendenza sessuale. Questa associazione suggerisce che, in questa popolazione clinica, la dipendenza sessuale possa funzionare come una rievocazione del trauma o come meccanismo di coping disadattivo, sebbene siano necessari ulteriori studi per confermare questa relazione.

Rispetto all’orientamento sessuale, le persone appartenenti a minoranze sessuali hanno mostrato livelli di distress sessuale significativamente più alti, un dato coerente con il modello dello stress minoritario.

Un ulteriore risultato critico ha riguardato il supporto psicosociale percepito. Sebbene i/le partecipanti abbiano generalmente riportato un buon livello di supporto dall’équipe terapeutica, questo si è rivelato inferiore quando si affrontavano tematiche specifiche e delicate legate alla sfera sessuale. Questo gradiente decrescente evidenzia un divario critico nell’offerta terapeutica corrente per quanto concerne il supporto in ambito sessuale.

Conclusioni e Direzioni Future

I risultati sostengono con forza la necessità di implementare protocolli di screening sistematico per le dipendenze comportamentali all’interno dei servizi per le dipendenze, da effettuarsi non solo in fase di assessment iniziale ma lungo l’intero arco del trattamento. Il miglioramento degli outcome terapeutici e la prevenzione delle ricadute richiedono l’adozione di piani di trattamento integrati e multidimensionali.

Alla luce di questi esiti, CEIS ha avviato una riflessione interna finalizzata a sviluppare linee guida operative e interventi formativi specifici per gli/le operatori/trici, con l’obiettivo di potenziare la presa in carico di questa complessa fenomenologia.

La condivisione di tale riflessione con altri centri federati FICT, in particolare con Genova, Caltanissetta, Avellino, Treviso e Reggio Emilia ci ha permesso di candidare sulla Call for proposals to promote equality and to fight against racism, xenophobia and all other forms of discrimination del programma Equal Citizens, Equality, Rights and Values un progetto dedicato alla formazione del personale su tali tematiche.

Ringraziamenti: Si ringraziano gli/le operatori/trici e le responsabili delle comunità terapeutiche “Artemisia”, “Casa San Matteo” e “La Torre” per la collaborazione, i coordinatori d’area Marco Sirotti e Andrea Cavani per il supporto organizzativo, e tutti gli/le ospiti delle comunità che hanno contribuito e reso possibile lo studio.

La partecipazione alla conferenza è stata interamente finanziata dal programma europeo Erasmus+.