20 Aprile 2024
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imboli, allora come oggi, del valore della “gratuità”, oltre ad essere un fondamentale strumento di contatto degli ospiti con la realtà sociale esterna alla Comunità. Il ruolo e l’apporto dei volontari nell’esperienza del CEIS sono una rilevante caratteristica, comune a tutti i territori in cui operiamo: a Modena così come a Bologna e Parma.

Perché da molte latitudini partì la pressante richiesta al CEIS di farsi carico del problema dei giovani tossicodipendenti: i volontari, numerosi sin da subito, sostennero con il loro impegno umano ed economico le varie iniziative, come ci hanno raccontato Waider Volta e Claudio Michelotti,  ma soprattutto fu grazie al loro impegno, alla volontà unità alle capacità, che tanti progetti presero l’abbrivio.

Ne parla Gianna Codeluppi, volontaria e responsabile di varie iniziative di animazione sul territorio modenese ed in particolare nel Parco XXII Aprile: Attorno al Parco, al Bar Arcobaleno e alle numerose associazioni, una ventina, che si sono messe in gioco, oggi è attiva una vasta rete di volontariato che si occupa di giovani, prevenzione, socializzazione, che aiuta nel promuovere la sicurezza sul territorio. Sempre in stretta sintonia con il CEIS”.

Carla Pavarotti Cavazzuti, conduttrice di gruppi di auto-aiuto per genitori e promotrice delle prime attività di formazione e prevenzione nelle scuole: “Sono volontaria del CEIS dalla sua nascita, se non prima. Mio marito fu uno dei 7 soci fondatori. Abbiamo organizzato momenti di formazione in tutte le scuole della provincia di Modena”.

Marta Cocchi, volontaria e “operatrice di strada”: “Mia figlia aveva problemi di tossicodipendenza e il Programma CEIS ci ha cambiato la vita. A lei e a noi genitori… Fu così che parlai con il sindaco di Vignola, in quel periodo ero consigliere comunale, che diede l’assenso al mio intendimento di andare in giro per il Comune a parlare direttamente con i ragazzi per convincerli a frequentare il Centro…”.

Silvana Malvolti: “Ascoltando la radio, un giorno sentii la testimonianza di una ragazza che parlava del CEIS di Roma, dei suoi percorsi di fuoriuscita dalla tossicodipendenza, di accoglienza e recupero. E da lì tutto cominciò…”.

E ancora, Claudio Michelotti, uno dei soci fondatori del Centro L’Orizzonte: “A quell’epoca la droga era soprattutto un fenomeno giovanile, mentre la tossicodipendenza adulta non emergeva se non marginalmente; colpiva dunque essenzialmente le famiglie, che venivano sconvolte nel loro compito educativo e non trovavano risposte”.

Storie toccanti e significative di persone che, insieme ad altri, con caparbietà e la testimonianza del loro dolore fecero breccia nel cuore di padre Giuliano Stenico.

Il volontario resta ancora oggi una figura fondamentale nei percorsi di recupero in tutti gli ambiti di attività del CEIS: un ringraziamento particolare va quindi ai responsabili delle associazioni CESAV-ODV, Alchemia APS-ASD, AMA-ODV e Casaperta-ODV, che con il loro impegno garantiscono il funzionamento di questi Enti che raccolgono i tanti volontari che operano nelle nostre strutture.

 

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