1 Maggio 2024
Home > Familiari Volontari e Associazionismo > Cesav e Alchemia, la “forza” sempre attuale del volontariato
Gianna Codeluppi

di Gianna Codeluppi *

Due storiche associazioni, Cesav e Alchemia, alle quali partecipo come volontaria, da sempre fanno parte della “famiglia” CEIS.

Cesav sin dalla nascita, nel 1989, prestò aiuto all’allora Centro di Solidarietà di Modena, quella che oggi è la Fondazione, per iniziative di prevenzione, sensibilizzazione e assistenza nel campo della tossicodipendenza e di altre forme del disagio giovanile.

Alchemia, formatasi qualche anno dopo, si occupa di aggregazione sociale con interventi principalmente legati ai giovani modenesi e ai ragazzi stranieri presenti sul territorio. È stata tra le promotrici del Comitato “Vivi il Parco XXII Aprile”, dove peraltro ha sede, nella struttura che ospita il Bar Arcobaleno.

Corsi, attività artistiche, culturali e sportive “occupano” il cartellone di proposte, dall’inizio della primavera ad autunno inoltrato. Si fa anche doposcuola per studenti delle medie e delle superiori.

Di Cesav sono diventata volontaria da subito, di Alchemia sono oggi la vicepresidente.

Ho cominciato trent’anni fa, mi occupavo di seguire i ragazzi dipendenti da sostanze accolti al CEIS in via Toniolo, al Centro diurno; collaboravo con gli operatori e affiancavo chi produceva i pasti.

La svolta fu l’apertura del Bar Arcobaleno, su sollecitazione del Comune, per animare il Parco XXII Aprile, che era “mal frequentato”, un classico luogo di ritrovo per giovani tossicodipendenti.

Arcobaleno, più che come bar, fu subito vissuto come un luogo di accoglienza per i ragazzi. Nel 1991, quando mi fu chiesto di gestirlo, assieme a numerosi altri volontari, una quarantina quelli coinvolti, non avevamo le idee chiare su cosa davvero si dovesse fare.

Siamo partiti con l’allontanare gli spacciatori e nel mostrare invece disponibilità verso i giovani tossicodipendenti che venivano al bar anche solo per un bicchiere d’acqua. La convinzione era che se le persone “giuste” frequentavano il parco, quelle “sbagliate” se ne sarebbero andate.

Attorno al Parco XXII Aprile, al Bar Arcobaleno e alle numerose associazioni, una ventina, che si sono messe in gioco, oggi è attiva una vasta “rete” di volontariato che si occupa di giovani, prevenzione, socializzazione, che aiuta nel promuovere la sicurezza sul territorio. Sempre in stretta sintonia con il CEIS.

Le attività di volontariato si sono ampliate e oggi si concentrano molto anche sugli stranieri, per insegnare loro la lingua e promuovere l’integrazione. Abbiamo anche un corso di italiano per donne straniere che negli ultimi mesi ha coinvolto diverse donne ucraine, badanti già in Italia e altre in fuga dalla guerra.

*Volontaria Cesav e Alchemia, membro Consiglio Direttivo Fondazione CEIS