30 Aprile 2024
Home > Dipendenze patologiche > Da volontaria negli anni ’80 a referente per l’accreditamento
Paola Abbati

di Paola Abbati*

Cominciai come volontaria, alla fine degli anni ’80, al Centro L’Orizzonte di Parma, per un problema di tossicodipendenza che affliggeva il fratello di una cara amica di famiglia. Fui coinvolta per dare, assieme ai familiari e ad altri conoscenti, un supporto logistico ed emotivo alle attività che venivano proposte al ragazzo.

La mia attività di volontaria consisteva semplicemente nell’andare a prendere all’asilo la bambina della sorella di questo ragazzo, che necessitava di assistenza continua da parte dei familiari nelle attività di gruppo previste settimanalmente.

Partecipavo quindi alle riunioni plenarie del mercoledì sera insieme a mia mamma, che mi accompagnava, per conoscere meglio il Centro.

Lì appresi che c’era un gruppo di volontari, anche giovani, che si ritrovavano regolarmente e mettevano a disposizione il loro tempo per soddisfare le varie necessità che i percorsi di recupero richiedevano. Iniziai con alcune attività all’interno di una struttura di reinserimento, l’ultima fase del programma. Facevo turni in presenza, anche le notti.

All’inizio degli anni ’90 il mio desiderio di intraprendere un percorso lavorativo in ambito sociale si  incontrò con la necessità del Centro L’Orizzonte di implementare l’organico degli operatori.

Decisi allora di intraprendere questa strada dal punto di vista professionale e da volontaria sono passata a dipendente, dopo un tirocinio formativo sul campo ed avendo intrapreso un percorso di studi  come educatore professionale e counselor.

Negli anni ho ricoperto vari ruoli all’interno del CEIS: prima come educatrice, poi come responsabile di strutture, quindi come coordinatrice e direttrice operativa dei servizi del Centro.

Così ho potuto maturare l’esperienza che mi ha consentito, anche da un punto di vista metodologico, di comprendere l’importanza del sistema di accreditamento, di quanto sia rilevante professionalizzare l’intervento per offrire agli ospiti accolti nelle nostre strutture servizi adeguati.

Oggi svolgo il mio incarico prevalentemente per le funzioni di accreditamento delle strutture sanitarie del CEIS,  relative alla tossicodipendenza e alle problematiche di tipo psichiatrico.

Il tema dell’accreditamento è molto importante per la qualità dei nostri servizi, in quanto per essere riconosciuti a livello regionale e nazionale all’interno del sistema  sanitario effettuando prestazioni professionali sicure e di qualità, bisogna aderire ai criteri richiesti in merito a: competenze professionali, aspetti strutturali e di gestione, così come previsti dall’accreditamento regionale.

Le strutture CEIS per le dipendenze patologiche e per la psichiatria sono ad oggi tutte accreditate. Parliamo di nove strutture che rientrano nell’ambito del Servizio Sanitario Regionale. Ciò consente di  essere collocati all’interno della rete dei servizi territoriali e di fare parte di quelli che sono i percorsi sanitari definiti dalla Regione Emilia-Romagna.

*Già volontaria e Responsabile Accreditamento Sanitario CEIS