16 Maggio 2024
Home > Dipendenze patologiche > Giovani che ritrovano la propria identità grazie al “Progetto Maggiolino”
Marinella Bandini

di Marinella Bandini *

La Comunità Airone di Vicofertile, nella prima periferia di Parma, è aperta dal 2002. Si occupa di dipendenze patologiche da sostanze. Sono presenti anche un “modulo alcol” (gruppo Albatros), un COD (Centro Osservazione Diagnosi) e il “Progetto Maggiolino” per minori e giovani-adulti.

Attualmente, nel 2022, ospitiamo 22 persone, di cui una quindicina minori.

Gli ospiti arrivano attraverso diversi canali di inserimento. Per quanto riguarda i minori, i riferimenti sono i servizi sociali dei Comuni e degli enti locali; il SERT, la Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza. Quindi il Centro per la giustizia minorile per chi ha anche problemi legali da affrontare, oltre ad un percorso di recupero.

Il “Progetto Maggiolino” è l’elemento caratterizzante della Comunità Airone e ospita il maggior numero di utenti. L’obiettivo è sostenere e indirizzare un progetto di crescita, per ragazzi dai 16 ai 22 anni, che si sviluppa attraverso due canali fondamentali: il rispetto di una serie di regole sulle quali la Comunità è improntata e, in secondo luogo, il rapporto con gli operatori, parte fondamentale del nostro progetto.

Il lavoro che si svolge in Comunità coinvolge numerose altre dimensioni.

Quella educativa, che riguarda una graduale e quotidiana assunzione di responsabilità da parte dei ragazzi. E che, soprattutto nel periodo iniziale, ci consente di fare un’osservazione a 360° rispetto all’ospite, ai suoi bisogni, alle modalità di comportamento.

In seguito il lavoro si approfondisce attraverso una dimensione più di stampo terapeutico, dove si lavora maggiormente sulla storia personale, familiare, tossicologica, e su tutti gli altri aspetti che possono avere connotato o comunque influenzato negativamente la vita del ragazzo.

Fondamentale è l’insieme del lavoro che si fa con le famiglie. Le persone care vengono coinvolte immediatamente e in misura sempre maggiore nel tempo. Attraverso colloqui individuali, incontri familiari, la ricostruzione della storia e delle dinamiche.

L’obiettivo è dare ai ragazzi la possibilità di riprendere, una volta rientrati in un contesto familiare, rapporti che siano connotati diversamente dal passato, dove magari c’erano stati problemi importanti e molto condizionanti.

Il “Progetto Maggiolino” fornisce regole e norme, scandisce tempi e spazi ma, al contempo, accoglie all’interno di relazioni fortemente connotate a livello affettivo. Diventa lo spazio dove crescere e trovare la propria identità. Offre l’incontro con riferimenti adulti in grado di fornire modelli adeguati a promuovere e sostenere i processi di crescita e di sviluppo psicofisico.

I ragazzi sperimentano gradualmente la responsabilità attraverso l’acquisizione di “privilegi” e autonomie che vengono concordati e puntualmente verificati (uscite in autonomia, gestione di piccole somme di denaro, utilizzo dei social networks, del telefono cellulare, tablet, ecc.).

Viene inoltre favorita, sin dai primi mesi, la conoscenza del territorio di appartenenza: centri di volontariato, gruppi di aggregazione giovanile, parrocchie, scout, associazioni sportive e culturali.

Il recupero scolastico è un elemento di fondamentale importanza: i ragazzi sono incentivati a concludere le loro esperienze scolastiche spesso abbandonate precocemente. Parallelamente, vengono stimolati all’acquisizione di professionalità specifiche attraverso stages e tirocini formativi.

Nel tempo lo scenario della Comunità è cambiato. Ciò che ci fa particolarmente apprezzare, e non solo in Emilia-Romagna, è la capacità di saperci trasformare, di dare risposte adeguate alle nuove domande e alle richieste dei vari Enti.

Di recente, nei primi giorni di settembre, la Comunità è stata anche fisicamente distinta in due strutture: una comunità che si occupa degli adulti e una seconda dove vengono ospitati esclusivamente i minori ed i giovani-adulti.

*Responsabile “modulo Maggiolino” Comunità Airone