26 Aprile 2024
Home > Dipendenze patologiche > Da L’Orizzonte all’Airone: una pluralità di servizi per Parma
Roberto Berselli

di Roberto Berselli *

L’idea di un Centro sulle dipendenze nasce a Parma nei primi anni ’80, su sollecitazione di alcune realtà quali il “Gruppo Scuola” e l’Associazione culturale “Il Borgo”. Già il 29 marzo 1982 entrambe avevano invitato il Direttore del CEIS di Roma, Juan Corelli, a Parma, alla Camera di Commercio, per una conferenza dal titolo “Dalla disperazione alla speranza: Progetto Uomo”.

Il Centro di Solidarietà l’Orizzonte Onlus, formalmente, nascerà poi nel 1986 e opererà ininterrottamente con questo nome fino al 2014, per poi confluire nella Fondazione CEIS.

È, di fatto, un unicum tra i CEIS perché non nasce da un padre fondatore, ma dalla volontà di famiglie e volontari interessati e chiamati dal bisogno a occuparsi di tossicodipendenza.

Una tossicodipendenza di giovani, legata fortemente all’uso dell’eroina.

Il Centro nasce con il supporto del Comune di Parma, che mette a disposizione il primo presidente, Giampaolo Riccò (1986-1991), un dipendente dell’amministrazione messo in comando per questa esperienza. E con la collaborazione della Diocesi di Parma che, attraverso il Direttore della Caritas, Don Arnaldo Baga, entra nel Consiglio di amministrazione del Centro.

Ma nasce soprattutto grazie ai Padri Stimmatini di Verona che mettono a disposizione la sede storica, quella di Piazzale San Giacomo, e quindi indicheranno il secondo presidente de L’Orizzonte, Padre Torresendi, parroco della Parrocchia delle SS. Stimmate, nel popoloso quartiere Montanara (1992-1996).

Don Mario Picchi, fondatore del CEIS di Roma e primo presidente della FICT **, venne a trovarci alcuni anni dopo; si complimentò, ma richiese al CEIS che il Consiglio di amministrazione fosse formato non da genitori, ma da volontari. Da persone della società civile che si impegnassero in questa opera non per mera riconoscenza, ma come scelta di impegno cristiano e sociale. Non quindi legate da problemi di tossicodipendenza dei figli.

Negli anni tanti sono stati i volontari: tra questi, mi preme ricordare Giorgio Michelotti, Giovanna Pilotti, Giancarlo Utini, Claudio Michelotti, Giuseppina Bettati col marito Roberto, Giorgio Campanini e tantissimi altri che dedicarono tantissimo tempo e impegno per il Centro.

Io arrivai nel 1993, neo laureato in Giurisprudenza, come obiettore di coscienza al servizio militare inviato all’Orizzonte dalla Caritas Diocesana per occuparmi delle questioni legali dei ragazzi ospiti. Vi rimasi come volontario e poi, causa la malattia che colpì padre Fausto fui eletto presidente (1997-2014).

Fu un’attività intensa quella dei primi anni: di costruzione del programma, di collaborazione intensa con i CEIS vicini di Reggio Emilia e Piacenza, ma anche di lotte e prese di posizione forte fatte dai genitori e dai volontari perché il territorio tutto si facesse carico di questo problema coinvolgendo istituzioni, sindacati e mondo dell’impresa.

La storia de L’Orizzonte, come quasi tutti i Centri CEIS, parte con l’”accoglienza” in Piazzale San Giacomo. Poi la fase di “rientro” nel 1993 e nel 1996 la prima Comunità, l’Airone, nella zona di Collecchiello, in una cascina messaci a disposizione dalla ditta Copador.

È del 2004 la nuova sede Airone a Vicofertile di Parma, realizzata grazie al contributo di Cariparma. Una struttura, pensata direttamente dagli operatori, di 36 posti: 20 destinati a Centro di osservazione e diagnosi e 16 a comunità terapeutica.

I primi riguardano in particolare il tema dell’alcolismo, con un modulo specifico, Albatros.

Negli anni l’attività all’Airone si è modificata, seguendo quelli che erano i bisogni del territorio e l’evolversi della tossicodipendenza. Da qualche tempo è dedicata anche all’accoglienza di minori.

Uno dei percorsi più innovativi e interessanti oggi è quello del “Progetto Maggiolino”. Rivolto ai minorenni sopra i 16 anni, interessa giovani con problematiche legate alla tossicodipendenza, a volte anche alla commissione di reati, che trovano nella comunità e nella possibilità di confrontarsi anche con persone adulte uno stimolo maggiore per il loro percorso di crescita.

Il Centro L’Orizzonte proseguì sino al 2014, quando la scelta fu quella di unirsi alla Fondazione CEIS di Modena, per realizzare un’unica grande organizzazione, quella che oggi è conosciuta come Consorzio Gruppo CEIS.

Della storia di L’Orizzonte, chiaramente, rimane tutto: il suo impegno sulla città di Parma, l’attività nelle tossicodipendenze, il “Progetto Uomo” declinato in comunità, così come in tutte le altre attività che assieme a Fondazione abbiamo aperto sulla città.

Penso alla Comunità Minori Casa sull’Albero e al progetto Le Cento Lune; e ancora, alla vasta attività di prevenzione svolta dal Centro Studi L’Orizzonte.

La scelta di confluire nel Gruppo CEIS nasce dalla considerazione che per affrontare le nuove sfide legate alle dipendenze, ma più in generale al disagio giovanile e adolescenziale, era necessario ampliare i propri servizi, le proprie attività. Non occuparsi quindi solo di tossicodipendenza.

È stata una scelta vincente. Oggi a Parma come Consorzio Gruppo CEIS abbiamo, oltre alla comunità Airone con il suo modulo per minori Maggiolino, la comunità minori Casa sull’Albero, una Casa Famiglia, un dormitorio per donne, Le Cento Lune, che gestiamo ormai da diversi anni.

Una pluralità di servizi a vantaggio di questa comunità.

Rimangono invece inalterati i valori e i principi che hanno ispirato i volontari che vollero “Progetto Uomo” a Parma e resero possibile l’apertura del Centro di Solidarietà L’Orizzonte.

Dalle origini ad oggi è rimasta la centralità della persona come soggetto che si relaziona con gli altri. E l’intervento rivolto anche alla famiglia, agli amici, al contesto in cui vive, con il coinvolgimento del territorio e del tessuto sociale della città.

Questo è l’impegno che da sempre tutti i CEIS portano avanti, e in modo particolare Fondazione CEIS. Accanto al lavoro dei professionisti vi è poi il supporto dei volontari riuniti nell’Associazione “Casa Aperta”, presieduta da Mario Barantani, che ci supporta nel nostro lavoro.

*Già Presidente Centro L’Orizzonte e Vice Presidente Consorzio Gruppo CEIS

**La Federazione Italiana delle Comunità Terapeutiche, conosciuta come FICT, è l’unione dei centri che si ispirano a “Progetto Uomo” in tutta Italia. Sono 42, distribuiti su varie regioni e province; praticamente in tutte le regioni è presente almeno un CEIS aderente alla FICT. Tutte adottano il metodo “Progetto Uomo”, sviluppato a Roma da Don Mario Picchi alla fine degli anni ’70. La FICT rappresenta 1/3 di tutti i ragazzi con problemi di tossicodipendenza assistiti oggi in Italia.