“Siamo convinti, operando sul disagio, che occorre anzitutto promuovere l’agio. Abbiamo attuato perciò un approccio preventivo di tipo promozionale che implica lo sviluppo delle competenze dei soggetti, un impegno per il cambiamento sociale e la creazione di un ambiente preventivo.”
Su tutti i territori in cui opera, la Fondazione CEIS ha avviato progetti ed iniziative di prevenzione-formazione rivolte in modo specifico al mondo della scuola, ma non solo.
Lo raccontano Cristina Adravanti, responsabile del Centro Studi di Parma, e Federica Granelli, coordinatrice dell’Area Scuola e prevenzione dei territori di Modena e Bologna.
“I progetti di prevenzione cercano di accompagnare tutte le componenti scolastiche e le famiglie, in quanto gli spazi d’ascolto sono rivolti anche ai genitori, per supportarli nelle fatiche che il compito dell’educare comporta”.
“A Modena, come CEIS, collaboriamo da parecchi anni e in maniera continuativa con circa 30 scuole di ogni ordine e grado; a Bologna con una ventina di istituti: scuole dell’infanzia, medie, secondarie di primo grado”.
Un’attività rivolta alla promozione dell’agio e che coinvolge, dunque, tutte le componenti del mondo della scuola. A Modena, in particolare, un ruolo fondamentale viene svolto dai docenti comandati. Un’esperienza importantissima e feconda di cui ci parla Roberta Zanni volontaria, docente comandata e per anni “anima” delle attività del CEIS nella scuola. “In ambito scolastico si incontravano docenti, genitori, studenti. Sul territorio i gruppi educativi, allenatori dello sport, operatori sociali e tanti altri. È questa l’attività di prevenzione che abbiamo messo in campo: il prendersi cura di persone non incontrandole come portatrici di problemi, ma che pongono domande e hanno bisogni”.
L’attività di prevenzione e consulenza offre sostegno anche a singoli e famiglie che necessitano di supporto educativo o psicologico. Silvia Paris, coordinatrice dell’Area Persona e responsabile del Progetto TU.TO.R. (Tuned to reality) avviato dal CEIS su mandato del Comune di Modena: “Offriamo risposte educative ai bisogni emergenti connessi all’incremento di situazioni a rischio esclusione e ritiro scolastico e sociale, oltre che di dispersione scolastica”.
I progetti di prevenzione sono monitorati dall’Ufficio Ricerca e Sviluppo coordinato da Krzysztof Szadejko, per tutti Cris, che ha tra gli altri anche il compito di rilevare annualmente il “clima organizzativo” e lo stress lavoro correlato dei dipendenti. “Queste attività si sono rivelate ancora più importanti negli ultimi periodi, quando ci siamo trovati a dover fronteggiare la pandemia e il suo impatto sullo stress degli operatori. Il confronto tra i dati raccolti prima e durante il Covid ci ha consentito di reagire con prontezza, di intervenire per prevenire o quantomeno alleviare la stanchezza dei nostri dipendenti”.