di Stefano Bonaccini*
Conosco padre Giuliano Stenico da tantissimi anni. Ero ragazzino, avevo 17 anni, scrivevo e seguivo un periodico della Federazione Giovanile Comunista di Modena. Assieme ad un amico e compagno di “battaglie” politiche andammo ad intervistarlo sui temi legati a quello che è stato il primo grande impegno del CEIS: la lotta alle tossicodipendenze.In seguito, l’ho frequentato e seguito di pari passo con le mie responsabilità istituzionali: prima a Campogalliano, dove tuttora abito; soprattutto in Comune a Modena, dove continuammo a collaborare durante la mia esperienza di pubblico amministratore dal 1999 al 2006. E poi anche da quando, ormai 8 anni fa, mi è stata affidata dagli elettori la responsabilità di questa bellissima regione che è l’Emilia-Romagna.
L’unica regione al mondo che porta il nome di una strada. E questo è evocativo rispetto al fatto che padre Giuliano è una di quelle persone animate da una straordinaria generosità e spirito di volontà che l’ha portato a stare molto sulla strada, per aiutare coloro che erano da soli o dimenticati. Ma, soprattutto, coloro che hanno bisogno di aiuto.
Il CEIS, da un’esperienza all’inizio tutta modenese, grazie a padre Giuliano e a tanti suoi collaboratori e volontari si è trasformata in realtà regionale e nazionale. E ha saputo allargare lo spettro di servizi che offre a persone che hanno bisogno e ne avranno in futuro.
Dico sempre che dobbiamo essere una regione che anche all’ultimo della fila sappia offrire l’opportunità di tagliare sempre il traguardo.
E se c’è un pubblico, pur con i difetti che abbiamo, che comunque viene riconosciuto nel sistema di welfare per i servizi che offre a livello nazionale tra i primi e principali anche per qualità, ciò lo dobbiamo al fondamentale contributo di volontariato e associazionismo. Tra queste realtà il CEIS, che si mette a disposizione delle nostre comunità e dei cittadini.
Padre Giuliano è una persona che dal punto di vista dei valori e dell’etica mi ha insegnato davvero tanto. Non è semplice trovare chi dedica la propria vita in aiuto agli altri. E questo è un tratto molto emiliano-romagnolo che non dovremmo mai dimenticare.
*Presidente Regione Emilia-Romagna