19 Aprile 2024
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Monsignor Matteo Maria Zuppi

di Monsignor Matteo Maria Zuppi*

Ci sono persone che mai smettono di sognare. C’è invece chi i propri sogni li mette nel cassetto, li chiude a chiave… E poi non trova più il cassetto, non trova più la chiave… Così il sogno si perde.
Ci sono persone, invece, che non smettono di sognare e il loro sogno apre altri sogni.

Una di queste è sicuramente padre Giuliano Stenico. Quarant’anni fa viveva quella tragedia che era la droga. E non solo, come tanti allora, la registrava, la analizzava, la studiava: ma si è chiesto cosa fare. E il sogno era quello di trovare una risposta. In tutti questi anni non ha mai smesso di sognare né di far sognare…

Il CEIS è un porto dove tante fragilità, tante debolezze, trovano comprensione, pazienza, fermezza, speranza.

Qualche volta anche delusione… Ma è un porto dove ognuno può sognare una vita più bella, più piena, che guardi al futuro e non al passato.

Tante fragilità hanno trovato nel CEIS un luogo di accoglienza. Ringraziamo Giuliano che dopo 40 anni ancora non smette di sognare.

È proprio vero, come ripete spesso Papa Francesco, che i sogni ci aiutano a mantenere viva la certezza di sapere che un altro mondo è possibile e che siamo chiamati a coinvolgerci in esso e a farne parte col nostro lavoro, col nostro impegno e la nostra azione. I sogni ci aiutano ad aprire gli occhi. A vedere i problemi e, nei problemi, a trovare la soluzione.

Speriamo che il CEIS per i prossimi 40 anni continui a sognare.

*Arcivescovo di Bologna e Presidente Conferenza Episcopale Italiana