In particolare, il collocamento nel mondo del lavoro resta uno dei nodi centrali di qualunque percorso di riscatto, di autonomia, di inserimento o semplicemente di valorizzazione delle proprie competenze.
Per questo, da sempre, il CEIS ha strutturato un apposito servizio che accompagna, supporta e agevola il percorso di reinserimento lavorativo. Tirocini, stage formativi, percorsi occupazionali sono gli strumenti più utilizzati e di cui ci parla Manuela Bavutti operatrice esperta del settore: “Ci occupiamo ormai da 20 anni di questo genere di attività: di solito, in partnership con altri Enti. Spesso sono attività su ‘fondi finanziati’, come il collocamento mirato. Abbiamo dunque una struttura predefinita e una utenza predeterminata con la quale lavorare. I percorsi di inserimento lavorativo, come il tirocinio e lo stage, ci danno dunque la possibilità di inserire un’utenza generalmente più fragile ed emarginata in contesti lavorativi”.
Anche se si predilige l’inserimento in realtà produttive esterne, da alcuni anni è attivo il progetto “Faber” ereditato dalla Cooperativa Sociale Piccola Città ed oggi pienamente integrato nelle attività della cooperativa CEIS A.R.T.E.
Coniugare azione educativa all’interno di una vera e propria esperienza di lavoro: questo l’obbiettivo, come racconta il responsabile Luigi Guagnano.
“Il filo conduttore è l’unione tra attività agricole ed azioni sociali inclusive per persone svantaggiate. L’attività è rivolta a persone fragili, con problemi psicologici, a ragazzi che hanno abbandonato la scuola senza trovare posto nel mercato del lavoro. Dalla semina alla coltivazione delle piante, dalla raccolta dei prodotti finali alla loro vendita: ciascuno si rende utile secondo le proprie capacità e inclinazioni”.
Occasione di lavoro, dunque, di inserimento, ma anche di testimonianza di una scelta valoriale legata al rispetto della natura, la tutela ambientale, la rinuncia allo sfruttamento intensivo e indiscriminato della terra e delle sue risorse. Il CEIS infatti aderisce, attraverso il progetto “Faber”, al contratto “Rete Villanova” con l’Azienda agricola Sant’Antonio Abate e con la Cooperativa Sociale Eorté per la produzione e commercializzazione di prodotti biologici.
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