19 Aprile 2024
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L’“Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro…”: così recita l’incipit della nostra Costituzione. Ma proprio la casa e il lavoro sono i due grandi scogli che si trovano di fronte tutti coloro che, anche al termine di un percorso di recupero, vogliono tornare ad inserirsi pienamente nella società.

In particolare, il collocamento nel mondo del lavoro resta uno dei nodi centrali di qualunque percorso di riscatto, di autonomia, di inserimento o semplicemente di valorizzazione delle proprie competenze.

Per questo, da sempre, il CEIS ha strutturato un apposito servizio che accompagna, supporta e agevola il percorso di reinserimento lavorativo. Tirocini, stage formativi, percorsi occupazionali sono gli strumenti più utilizzati e di cui ci parla Manuela Bavutti operatrice esperta del settore: “Ci occupiamo ormai da 20 anni di questo genere di attività: di solito, in partnership con altri Enti. Spesso sono attività su ‘fondi finanziati’, come il collocamento mirato. Abbiamo dunque una struttura predefinita e una utenza predeterminata con la quale lavorare. I percorsi di inserimento lavorativo, come il tirocinio e lo stage, ci danno dunque la possibilità di inserire un’utenza generalmente più fragile ed emarginata in contesti lavorativi”.

Anche se si predilige l’inserimento in realtà produttive esterne, da alcuni anni è attivo il progetto “Faber” ereditato dalla Cooperativa Sociale Piccola Città ed oggi pienamente integrato nelle attività della cooperativa CEIS A.R.T.E.

Coniugare azione educativa all’interno di una vera e propria esperienza di lavoro: questo l’obbiettivo, come racconta il responsabile Luigi Guagnano.

Il filo conduttore è l’unione tra attività agricole ed azioni sociali inclusive per persone svantaggiate.  L’attività è rivolta a persone fragili, con problemi psicologici, a ragazzi che hanno abbandonato la scuola senza trovare posto nel mercato del lavoro. Dalla semina alla coltivazione delle piante, dalla raccolta dei prodotti finali alla loro vendita: ciascuno si rende utile secondo le proprie capacità e inclinazioni”.

Occasione di lavoro, dunque, di inserimento, ma anche di testimonianza di una scelta valoriale legata al rispetto della natura, la tutela ambientale, la rinuncia allo sfruttamento intensivo e indiscriminato della terra e delle sue risorse. Il CEIS infatti aderisce, attraverso il progetto “Faber”, al contratto “Rete Villanova” con l’Azienda agricola Sant’Antonio Abate e con la Cooperativa Sociale Eorté per la produzione e commercializzazione di prodotti biologici.

 

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