La famiglia, gli studi, la fede, la comunità
Ho trascorso l’infanzia a Gazzadina, frazione di Trento, paese dove sono nato. Si sale fino a 450 metri e il clima di cui gode è assai migliore rispetto alla città.
Per l’intera estate, dal primo pomeriggio fino a tarda sera, spira dal lago una brezza molto forte, la chiamiamo “ora del Garda”: mitiga la calura e il riposo notturno è garantito.
La nebbia non compare mai, l’inverno era solito assicurare abbondanti nevicate a beneficio delle sorgenti e dei campi.
Il panorama è aperto, a est collinare, a ovest si stagliano i profili del monte Bondone e della Paganella, entrambi sopra i duemila metri, con le pareti che si profilano imponenti dalla pianura della valle dell’Adige.
Nelle diverse ore del giorno la luce del sole getta sulle montagne un colore diverso: più azzurrino al mattino, intenso durante il giorno e sfumato al tramonto, quasi la natura avesse una sua vita con l’alternarsi del tempo oltre che delle stagioni.
Una visione che da bambino mi riempiva il cuore di stupore e meraviglia. Suscitava la sensazione che, oltre la materialità delle cose, ci fosse altro, di non immediatamente percepibile…