La prevenzione

Scuola, famiglia, comunità educante, lavoro

“Siamo convinti, operando sul disagio, che occorre anzitutto promuovere l’agio. Abbiamo attuato perciò un
approccio preventivo di tipo promozionale che implica lo sviluppo delle competenze dei soggetti, un
impegno per il cambiamento sociale e la creazione di un ambiente preventivo”.

È una delle convinzioni su cui si fonda il nostro attuale modello di prevenzione e per costruire una comunità
educante: accoglienza, formazione, integrazione, educazione appunto. La prevenzione è stata, fin dai
primissimi anni, un’attività quasi parallela all’impegno nel recupero. Partendo dalle scuole e scegliendo di
parlare non tanto di tossicodipendenze, ma di vedere quali fossero i fattori di rischio che conducevano a
forme di disagio e di devianza, e quali invece favorissero la protezione. Ci si è impegnati per sviluppare negli
studenti capacità di resilienza volte a superare le difficoltà.

Dalle scuole ci siamo poi allargati, attivando incontri con gli insegnanti, con i genitori, nei quartieri.
Abbiamo costituito il Centro Studi del CEIS, che gradualmente è andato oltre il mondo della scuola per
occuparsi di formazione, ricerca, progettazione sociale, promozione della salute, supporto alle attività di
enti pubblici e interventi nei quartieri. Oltre ad investire nell’elaborare, realizzare e valutare progetti e
servizi, avvalendosi di consulenti con diverse specializzazioni, fino a intessere reti nazionali e internazionali
con enti che operano in ambiti analoghi ai nostri mettendo a punto una progettazione a livello europeo.
Attualmente il Centro Studi si struttura in tre aree: scuola, persona, lavoro e progettazione.

Lo sviluppo dell’intera area dedicata alla formazione, con un approccio in linea con la missione e i valori
fondanti del Centro, ha quindi portato negli anni alla fondazione dell’Istituto Giuseppe Toniolo, di cui
parlerò successivamente, ente universitario che eroga un corso di laurea triennale per educatori, con una
particolare attenzione alla connessione tra la parte teorica e l’esperienza pratica.

L’idea di fondo, però, è sempre rimasta quella: accrescere i fattori di protezione, tra i quali uno dei più
importanti è proprio la creazione di contesti educativi atti alla crescita, al recupero o alla costruzione di reti
sociali positive.

Ne ero convinto allora, lo sono ancora di più oggi. È questa l’idea di prevenzione che ho maturato sin
dall’inizio.